Sul quotidiano online Vivere Ancona del 26 novembre, dopo la recensione del mio primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto” (11 novembre), e nell’attesa di quella del secondo testo”Non dobbiamo perderci d’animo”, è stato pubblicato il mio racconto “La Madonna del Piano ed il bombardamento dell’8 dicembre 1943”.
L’episodio raccontato è accaduto in quell’anno, estremamente significativo per la nostra storia recente. Tuttavia, il racconto rappresenta il tentativo di recuperare la memoria del recente passato, che troppo spesso viene dimenticato o addirittura ignorato. Lo scorso 3 settembre, alla Lezione di Storia organizzata dalla Provincia di Ancona per ricordare La Battaglia di Filottrano, nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale, lo storico Gianni Oliva ha fatto una osservazione che mi ha colpito: la generazione nata, come lui, negli anni quaranta e cinquanta ha ascoltato i racconti da coloro che avevano vissuto e sofferto in quegli anni lontani. Oggi, invece, per ragioni generazionali, quei racconti non vengono più diffusi, in quanto i testimoni sono scomparsi e comunque sono molto anziani, cosicché i giovani sono indotti a pensare che i valori di benessere e pace, tanto per citarne alcuni, sono normali, dimenticando che sono il risultato del dopoguerra. E questo non è un bene, in quanto una generazione che ha questa convinzione, non cresce. Si tratta di un discorso delicato, da approfondire: spesso, ai dibattiti storici, i giovano non sono presenti, ed è un peccato. In un anno importante come l’attuale, che precede il 150° Anniversario della nascita dello Stato, è indispensabile che tutti si facciano carico della necessità della memoria della nostra storia.
A risentirci
Massimo Cortese