lunedì 23 marzo 2015

TUTTI A SCUOLA CON IL PEDIBUS



Nell’attuale Società, caratterizzata dalla fretta, per ogni bimbo che si reca a scuola una delle prime esigenze è quella di consentire che il trasporto avvenga in tutta sicurezza, senza andare incontro ad incidenti e ai pericoli di varia natura. Per questa ragione, uno dei mezzi di trasporto di nuova generazione che si va affermando alla grande, è il PEDIBUS, che è il frutto di un’idea semplice e convincente: in breve, si tratta, più che di un ricorso ad una forma di energia pulita, ad un modello educativo che sta conquistando grandi e piccini, perché si basa sull’estensione del concetto di solidarietà. Letteralmente, il PEDIBUS è un vero e proprio Scuolabus, con la piccola differenza che questa volta il motore è mosso non da una macchina, ma dal desiderio di mettere al centro della vicenda l’azione dei Genitori  o dei Nonni. Allora, prima di dire che cos’è questa nuova forma di trasporto, cominciamo con l’indicazione di quel che serve a creare il PEDIBUS: bastano due genitori, due nonni, all’occorrenza due persone adulte, che debbono trovarsi all’inizio ed al termine di una cordata costituita dai ragazzi che si recano a scuola: in questo modo, il serpentone umano che si materializza è già un successo, non vi alcun dubbio sul fatto  che i ragazzi raggiungeranno le rispettive classi utilizzando un tragitto certificato dai vigili urbani. L’idea che sta dietro all’iniziativa è semplice: un paio di genitori portano a scuola i propri figli e i loro coetanei, offrendo il loro impegno alle altre famiglie coinvolte nel progetto. Sembrerebbe un’iniziativa quasi insignificante, invece porta con sé altri elementi vincenti:  le famiglie possono stare tranquille, nei ragazzini la novità rafforza l’autostima anche nei più timidi, mentre la solidarietà e l’attenzione per l’altro approdano finalmente in una società dove la solitudine e l’abbandono sembravano essere indistruttibili. La cordata umana del PEDIBUS, oltre a costituire una vera e propria staffetta di persone che desiderano mettersi insieme per raggiungere la scuola, offre l’immagine di una Società più forte, svincolata dal cronico reperimento delle risorse economiche, perché la prima risorsa è il bene dei propri figli. Il raggiungimento di una metà è sempre qualcosa di grande, e ne beneficia anche il rispetto della legalità e delle regole che per i piccoli camminatori comincia fin da piccoli. A proposito di legalità, ma piace ricordare un episodio che la dice lunga sul fatto che, come diceva il titolo di un vecchio film, “i bambini ci guardano”. Durante un viaggio, i piccoli hanno constatato che alcune automobili occupavano il marciapiede: allora, senza pensarci troppo,  un  bambino ha  strappato un foglietto dal suo diario e ha redatto un verbale di accertamento della violazione al Codice della strada nei confronti degli automobilisti indisciplinati . In questo caso, si è trattato di una Multa morale che, sebbene priva di qualsiasi valenza giuridica, ha avuto un immenso valore, perché quel bambino, di fronte ad una forma di illegalità, rappresentata dal parcheggio abusivo,  senza mezzi termini si è schierato dalla parte della Legge.
Voi direte: ma è un bambino; ebbene, se fin dalla più tenera età si è educati al rispetto delle regole, l’Italia di domani nasce già sotto una buona stella.
La mia sarà un’illusione, ma è bello crederci.

Massimo Cortese

domenica 1 marzo 2015

I dipendenti provinciali anconetani come da tutte le Marche a Firenze

Il 25 febbraio 2015 alcuni dipendenti provinciali marchigiani hanno partecipato all’incontro dei Sindacati CGIL, CISL e UIL sulla situazione dei Lavoratori delle Province e delle Città Metropolitane, che si è svolto a Firenze, nella sede di Palazzo Medici Riccardi.
L’incontro, al quale hanno partecipato le rappresentanze delle RSU, ha assunto subito toni drammatici, a cominciare dalla testimonianza di una dipendente della Provincia di Vibo Valentia, che ha detto che i lavoratori non percepiscono lo stipendio da 4 mesi, oltre a quelle dei precari che hanno perduto il proprio posto di lavoro. Tutti i dipendenti hanno ricordato che la situazione sta esplodendo, in quanto, se non verranno assunti dei provvedimenti dal Governo centrale e dalle Regioni entro tempi brevi, ciascuna Amministrazione non sarà in grado di pagare i lavoratori e di garantire i servizi. Sono intervenuti i Segretari della Funzione Pubblica della CISL Daniela Volpato, della CGIL Federico Bozzanca e della UIL Giovanni Torluccio che, nell’illustrare lo stato dell’arte, hanno ribadito lo stato di Agitazione dei Dipendenti provinciali, giunti ormai ad uno stato di Agonia, Rabbia e Disperazione di cui la Classe Politica non sembra rendersi conto. Prima della conclusione, l’Assemblea ha approvato all’unanimità il seguente Ordine del giorno:

L’Assemblea Nazionale dei Lavoratori e delle Lavoratrici delle Province e delle Città Metropolitane dà mandato alle Segreterie Nazionali di indire lo stato di agitazione di tutto il Personale delle Province e delle Città Metropolitane e di organizzare e coordinare tutte le iniziative territoriali e regionali, a partire da Presidi ed Occupazioni, nonché una grande iniziativa nazionale, con l’obiettivo di:

1) Avere garanzia del mantenimento dei servizi e dei livelli occupazionali, 2) salvaguardare e stabilizzare i Lavoratori precari; 3) ottenere leggi regionali di riordino che rispondano alle esigenze del territorio; 4) aprire confronti su tutti i livelli per il Governo del processo (condiviso con i Sindacati)che governino il 5) invertire le politiche di tagli lineari che hanno condannato il sistema delle Autonomie locali. I lavori si sono conclusi alle ore 14.00. Si è trattato di un incontro molto importante, caratterizzato da tanta passione.

Massimo Cortese - Dipendente Provincia di Ancona