mercoledì 24 febbraio 2010

PROSSIMA PRESENTAZIONE A CASTELFIDARDO

Domenica 11 aprile presenterò il mio libro presso il Circolo Onstage di via Soprani a Castelfidardo, in occasione della rassegna “Domenica con i libri: presentazione di storie, anime ed autori”. Sono molto contento che l’Assessore alla Cultura del comune di Castelfidardo mi abbia offerto l’opportunità di partecipare alla rassegna, davvero molto bella, se non altro per i qualificatissimi ed autorevoli nomi degli altri scritto. E’ trascorso oltre un anno dalla pubblicazione del libro, ma per il sottoscritto è la prima volta che lo presento presso un circolo: è allora il caso di fare il punto della situazione.
Candidato al Consiglio d’istituto è in vendita dal 2 febbraio del 2009. Il 4 maggio di quell’anno ha avuto la sua prima recensione positiva, rilasciata dall’Associazione culturale Studio 83 di Milano, mentre il successivo 5 giugno vi è stata un benevolo giudizio da parte del quotidiano online d Catania Tifeo web. La prima risposta marchigiana è avvenuta l’11 giugno, alle ore 11, presso la trasmissione A casa nostra dell’emittente Radio Nuova Macerata, dove appunto è stato presentato.
La presentazione ufficiale è avvenuta nel Comune di San Paolo di Jesi il 17 ottobre 2009, nell’ambito delle iniziative di Ottobre piovono libri. In proposito, erano presenti alla cerimonia l’emittente televisiva TV Centro Marche, dove è stato trasmesso un servizio nel videogiornale del giorno successivo delle ore 19, oltre al periodico Voce della Vallesina ( numero del 25 ottobre, pagina 10). In occasione della presentazione, sono stati pubblicati degli articoli sul quotidiano online Vivere Jesi del 18 settembre, 10 e 22 ottobre dell’anno 2009.
E’ stata pubblicata una recensione anche a pagina 6 del numero di Presenza del 14 febbraio 2010.
Ecco, lo stato dell’arte è questo.
Partecipiamo con fiducia alla rassegna di Castelfidardo: ascoltare uno scrittore rimane un’esperienza affascinante.
Vi saluto
Massimo Cortese

lunedì 22 febbraio 2010

L'Asinello Bigio

Ho imparato a leggere, scrivere e far di conto all’età di cinque anni, approfittando del fatto che mia sorella studiava per diventare maestra: lei sperimentava sul campo il desiderio d’insegnare ed io quello di apprendere. Riguardo alla prima lettura, non ricordo gran che, ma rammento che si trattava di un libro che aveva come protagonista l’asinello Bigio, un animaletto pacifico ma con della grandi orecchie: conseguentemente, in molti lo prendevano in giro e lo deridevano, e lui ci rimaneva male.
Come andò a finire la storia, non lo ricordo, neppure sono in grado di dire dove stia quella prima storia. Ecco, oggi voglio parlarvi dell’enorme importanza rivestita dalla lettura delle fiabe ai figli. Nella nostra società frenetica in cui tutti viviamo, si ha il più tempo e la voglia di raccontare le favole prima di mettere a letto i nostri bimbi, o forse identifichiamo in quest’antico gesto un qualcosa di superato, di vecchio, d’inutile addirittura? Recentemente, ha fatto scalpore un pronunciamento del Ministero dell’educazione britannico, secondo il quale, a seguito del fatto che i genitori non raccontano più le favole ai propri figli, questi cominciano a parlare più tardi. Ci sono dei bambini di cinque anni che, per via di questa privazione, comunicano come se avessero un anno e mezzo. E’ tutta colpa delle nuove tecnologie, di Internet e dei videogiochi. Col crescere dell’età, si teme che i bambini ai quali non vengono raccontate le fiabe possano andare incontro a seri problemi: per questa ragione, si è cercato subito di correre ai ripari, regalando pacchetti di libri o consentendo la vendita scontata di testi contenenti le favole di un tempo.
Sicuramente i genitori passano poco tempo con i propri figli: forse, se gli adulti ritengono passate di moda le storie fantastiche della loro infanzia, vuol dire che essi debbono ancora maturare.
Questo valga per tutti, a cominciare da me.
Anche per oggi il tempo è terminato.
Alla prossima
Massimo Cortese

Una nota divertente

IL GIARDINO DELLE PATATE

Un vecchio arabo residente a Chicago da più o meno quarant'anni vuole
piantare delle patate nel suo giardino, ma arare la terra è diventato
un lavoro troppo pesante per la sua veneranda età.
Il suo unico figlio Ahmed, sta studiando in Francia. Il vecchio manda
una e-mail a suo figlio spiegandogli il problema:

"Caro Ahmed sono molto triste perché non posso piantare patate nel mio
giardino quest'anno, sono troppo vecchio per arare la terra. Se tu
fossi qui tutti i miei problemi sarebbero risolti. So che tu
dissoderesti la terra e scaveresti per me.
Ti voglio bene. Tuo padre".

Il giorno dopo il vecchio riceve una e-mail di risposta da suo
figlio:

"Caro papà, per tutto l'oro del mondo non toccare la terra del
giardino!
Lì è dove ho nascosto ciò che tu sai...
Ti voglio bene anch'io. Ahmed".

Alle 4 della mattina seguente arrivano la polizia, gli agenti
dell'FBI, della CIA, i RANGERS, i MARINES, Silvester Stallone, Arnold
Schwarzenegger, Guido Bertolaso, Gianni Alemanno ed
i massimi esponenti del Pentagono che rivoltano il giardino come un
guanto, cercando materiale per costruire bombe, antrace o qualsiasi
altra cosa. Non trovando nulla, se ne vanno con le pive nel sacco...

In serata l'uomo riceve una e-mail da suo figlio:
"Caro papà, sicuramente la terra adesso è pronta per piantare le
patate.
Questo è il meglio che ho potuto velocemente fare date le
circostanze.
Ti voglio bene. Ahmed."

giovedì 11 febbraio 2010

Rilfessione sulla lettura

Leggere è molto importante, in quanto arricchisce e consente di aprire gli occhi, con la conoscenza di nuove realtà. Una buona lettura consente a noi tutti di essere meno ignoranti, e ci permette di conoscere meglio il nostro passato, perché ogni epoca ha avuto i suoi scrittori: prendiamo per esempio un classico della nostra infanzia, “Le avventure di Pinocchio”. Mi ha sempre sorpreso il fatto dei cavoli che vengono offerti al nostro simpatico burattino come prelibatezza, in occasione di un incontro con la Fata dai capelli turchini: trattandosi di un ritorno a casa, ho sempre pensato che sarebbe stato meglio preparare per il nostro Pinocchio una torta o qualche altra leccornia. Quei cavoli sono il simbolo di un’Italia povera, dove la fame era una triste compagnia: che dire poi delle pietanze che il Gatto e la Volpe mangiano, oggi non si riesce bene a capire che cosa abbiano gustato, a dimostrazione di quel tempo lontano.
Ebbene, se ogni libro rispecchia la realtà della propria epoca, al tempo stesso riesce, come per magia, a rimanere vivo nel tempo: prendiamo ad esempio la favola italiana più conosciuta nel mondo, “Le avventure di Pinocchio”. Quella favola per grandi e per piccini ha fatto sognare legioni di bambini, e la lettura non ha mai annoiato nessuno: ancora oggi, quando rileggo il testo di Collodi, mi diverto e rifletto sui tempi di oggi. Perché Pinocchio, non dobbiamo dimenticarlo, è una favola per adulti, come è dimostrato dalle dosi massicce d’ironia che caratterizzano i vari personaggi.
Domani è giovedì grasso: quindi, viviamo, ancora per qualche giorno nell’atmosfera del carnevale. I personaggi di Pinocchio hanno sempre scandito il tempo della nostra infanzia, regalando appunto al carnevale alcune tra le maschere più classiche, come il Grillo Parlante, la cui funzione di voce della coscienza l’ho sempre trovata particolarmente attuale.
Anche per questa settimana, lo spazio a mia disposizione è terminato.
Arrivederci
Massimo Cortese

giovedì 4 febbraio 2010

Email d'autore

Nel ringraziare Matteo per la stima avuta nei miei confronti, che lo ha ispirato nella creazione del blog, mi permetto di salutare le lettrici e i lettori che avranno la pazienza di visitare il Massimo Cortese blog.
Mi chiamo Massimo Cortese, vivo e lavoro ad Ancona. Sono nato nel 1961, quindi non sono più giovanissimo, ma alla fine del mese di gennaio del 2009 ho pubblicato il mio primo libro Candidato al Consiglio d’istituto. Quindi, questo blog viene a coincidere con il primo anniversario della pubblicazione del libro: è un bel regalo.
Un dialogo con i lettori può essere iniziato in molti modi, ma con il tempo ho compreso che non bisogna affannarsi a voler dire tutto subito: bisogna saper aspettare e, non a caso, è comunemente noto che la pazienza è la virtù dei forti. In questo anno sono accadute molte cose, e comunque ho continuato a scrivere, a leggere e ad osservare.
A dire la verità, l’osservazione e la memoria non mi sono mai mancate, ma l’avventura letteraria mi ha dato una sensibilità maggiore per gli alti e i bassi, che non potevano mancare nell’impatto con la pubblicazione del libro. Se la scrittura è importante, in quanto trasmette quello che uno avverte, ho compreso la grande ricchezza che ci viene offerta dalla lettura. In Italia si scrive molto, sembra che i libri pubblicati annualmente si aggirino attorno ai 60.000, ma si legge poco. Durante la scorsa estate ero in vacanza a Taormina, e tutti gli stranieri presenti in albergo avevano la compagnia di un libro: questo non accade da noi, è inutile negarlo. Dobbiamo leggere di più, a cominciare dai classici noti e da quelli meno noti, ma non per questo meno interessanti. Quali, direte voi? Be’, qualche proposta la darò volentieri, senza però avanzare nessuna pretesa di esaustività.
Anzi, mi voglio dare una regola: per ogni riflessione o punto di vista, non supererò le duemila battute, altrimenti si rischia di diventare pesanti e noiosi.
Arrivederci alla prossima volta.
Massimo Cortese