venerdì 24 dicembre 2010

BABBO NATALE PER PASSIONE

In occasione del Natale, il Corriere della Sera ha indetto l’iniziativa “Scopri il Dickens che è in te”: oltre cinquecento sono stati i racconti ad essere inviati. Tutto si è concluso con la pubblicazione, sul giornale del 24 dicembre 2010, del racconto più bello, scelto dal critico Enzo d’Errico, il cui titolo è “Allegato speciale” di Michela Guidi. Anche io ho partecipato alla simpatica iniziativa con il racconto “Babbo Natale per passione”, ispirato ad un fatto realmente accaduto e in parte richiamato nel mio primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto”. Inoltre, sono molto legato a questa interpretazione, tanto che nella trasmissione televisiva “Book generation”, nella quale presento il primo libro, parlo espressamente della figura di Babbo Natale.
Invito chi lo desidera ad andare a leggere “Babbo Natale per passione” e gli altri racconti presenti sul sito del Corriere della Sera: sono tutti belli. Il richiamo è alla nostra infanzia, ma viene affrontata anche la realtà odierna.
Con l’occasione, invio a tutti i miei più sinceri auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 13 dicembre 2010

REGALO DI NATALE ALLA SCUOLA MEDIA DI GENGA

In occasione delle festività ormai prossime, venerdì 17 dicembre 2010 farò un piccolo regalo di Natale agli alunni della scuola media Merloni di Genga. Tutti i quaranta studenti riceveranno il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”, la raccolta di racconti dedicata al 150° Anniversario dell’Unità Nazionale. Sono molto contento per questa opportunità, che mi consente di incontrarmi con persone che stanno frequentando un percorso educativo e di formazione. Quei giovani sono i cittadini di domani, ed è fondamentale la lettura per i nostri giovani, soprattutto in questa fase delicata della loro vita. Oggi si legge troppo poco, e le giovani generazioni si trovano una grande quantità di stimoli, che li portano a pensare che tutto ciò che ha a che fare con il mondo dei libri è inutile. Invece è vero il contrario: la lettura, conseguenza della scrittura, serve a formare l’individuo, a farlo pensare, ragionare, lo rende partecipe e protagonista della propria esistenza. Inoltre, “ Non dobbiamo perderci d’animo” è un viaggio nella memoria, perché anche i più giovani devono essere consapevoli del passato di coloro che li hanno preceduti. Per carità, non voglio arrogarmi meriti particolari, ma intendo offrire un piccolo contributo a questi ragazzi, che non debbono mai sentirsi soli.
Ecco: iniziamo a non lasciarli soli.
Diamo loro delle regole, altrimenti rischiamo di lasciarli al loro destino.
I giovani hanno bisogno di educatori autorevoli, a cominciare dai genitori o da coloro che si prendono cura di loro.
A risentirci
Massimo Cortese