Mi trovavo
in ferie. Passeggiando, poco prima delle Tredici, su Corso Garibaldi,
stranamente aperto al traffico, noto la presenza di vigili urbani e di persone
con le divise della Protezione Civile, che telefonano nervosamente. Mi domando:
“Ma che cosa sta succedendo?” Ma oggi è venerdì 16 maggio 2014, a ridosso del
pomeriggio è in programma l’arrivo ad Ancona della Mille Miglia, e pensare che
io, quale Responsabile dell’Ufficio Concessioni ed Autorizzazioni della
Provincia di Ancona, mi sono adoperato per chiudere la strada provinciale del
Conero al traffico, per consentire lo svolgimento di una prova della manifestazione.
Mi dirigo allora verso Piazza Roma, dove le automobili giungeranno per il
consueto controllo: in una tribuna improvvisata, il direttore dell’Automobile
Club di Ancona Giulio Rizzi intrattiene la folla incuriosita sull’arrivo della
Mille Miglia, insieme a tutte le persone che ho conosciuto recentemente, in
preparazione dell’importante avvenimento sportivo. Nonostante non fosse in
programma, decido di rimanere nella tribuna, approfittando del fatto che anche
io ho concorso alla manifestazione. Intanto noto che la folla va aumentando,
alcuni ragazzi vengono da noi per sapere se arriverà questo o quel personaggio
famoso, perché molti vip sono alla guida dei bolidi. Giulio ride divertito
nell’individuare gli equipaggi dei cantanti ed attori, avendo il foglio che
riporta i partecipanti alla Mille Miglia. Attorno a noi hanno preso posto i
fotografi e i giornalisti, ed anche io vengo intervistato, mentre la cronaca
verrà fatta in diretta da due persone, un uomo e una donna. I due ci forniscono
i dati storici sulla manifestazione, nata per iniziativa di due nobili, che
crearono quella che Enzo Ferrari ebbe a definire “la più bella corsa del
mondo”. Le prime automobili a giungere sono delle Ferrari, e subito dopo noi
tutti rimaniamo affascinati dall’arrivo dei bolidi dell’Automobilismo Mitico ED EROICO, con gli equipaggi che
vestono gli abiti d’epoca, tanto per richiamare un’atmosfera che non verrà mai
messa in discussione. Le automobili giungono a gruppi, e ad ogni intervallo i
due cronisti provano ad intervistare qualche addetto ai lavori. È ora la volta
del signor Petrella, un pilota che nel lontano 1955 corse la mitica Mille
Miglia con un Fiat Giannini. Petrella ci fornisce i dati sulla sua
partecipazione, ma ad un certo punto si commuove, forse per un attimo avrà
pensato ai sacrifici e alle persone che non ci sono più. Provo allora a pensare
che queste imprese hanno costruito il mito di tanti uomini, a cominciare dal
Mantovano Volante, Tazio Nuvolari, le cui gesta sono sempre tramandate. In
conclusione, La Città di Ancona è grata agli Organizzatori per essere stata
ricordata, in occasione dei suoi primi 2400 anni di storia, dal passaggio
dell’importante manifestazione, così ricca di storia, ma anche di tantissime
storie di uomini e miti.
Massimo
Cortese