giovedì 13 maggio 2010

NON DOBBIAMO PERDERCI D’ANIMO

E’ stato pubblicato il mio secondo libro, Non dobbiamo perderci d’animo, Edizioni Montag. Si tratta di una raccolta di dieci racconti sull’Italia di ieri e su quella di oggi. Il testo prosegue l’avventura letteraria iniziata con Candidato al Consiglio d’istituto, anche se questa volta è stato fatto ricorso alla struttura del racconto. Il motivo conduttore è la speranza, che tiene uniti gli scritti. La speranza non deve mai mancare, neppure nei momenti più difficili, anche se tutto sembra irrimediabilmente perduto. Certo, il concetto è facile a dirsi, poi quando ti capita l’incidente, o forse sarebbe il caso di parlare di accidente, si rimane abbandonati, sconvolti, distrutti. Tanto per stare in argomento, posso dire che qualcosa del genere mi è capitata recentemente. Il 21 marzo scorso, mentre stavo accingendomi alla preparazione della presentazione del libro Candidato al Consiglio d’istituto a Castelfidardo, che è avvenuta regolarmente l’11 aprile, ho trovato mia madre in fin di vita. E’ seguito un ricovero di dieci giorni, e se c’è un paziente che sta in un ospedale italiano per così tanto tempo, è segno che è veramente in fin di vita. Non voglio parlare della parentesi ospedaliera, benché ci sarebbero tante cose da dire, ma è certo che ritrovarsi in una situazione di difficoltà, è davvero molto più semplice e naturale di quanto potrebbe sembrare. In quei giorni ho dormito davvero molto poco, ma a Castelfidardo ho cercato di onorare la presentazione nel migliore dei modi. Ho anche conosciuto l’Assessore alla Cultura, il dottor Moreno Giannattasio, davvero molto preparato, che ha dimostrato di aver letto e approfondito il testo. Poi il 24 aprile mi sono ritrovato a Civitavecchia, vicino Roma, per un’altra presentazione di Candidato al Consiglio d’istituto: ma di questa parleremo in seguito.
Sono contento che il testo sia stato pubblicato prima dell’apertura del Salone Internazionale del libro di Torino.
A risentirci
Massimo Cortese

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