Ho partecipato alla trasmissione televisiva Book generation, in quanto ho presentato il mio libro Candidato al consiglio d’Istituto. L’intervista è avvenuta lo scorso 24 aprile a Civitavecchia: ero emozionantissimo, ma gli operatori mi hanno messo a mio agio. Pertanto, come scrittore coinvolto nella serie, ho già visto le prime cinque puntate: il risultato mi è sembrato eccellente. La trasmissione viene diffusa attraverso le televisioni private locali, e per questa ragione posso dire, in tutta tranquillità, che si tratta di un format che nasce veramente da una base popolare. Sono certo che Book generation contribuirà a far conoscere dei libri che, quasi certamente, rischierebbero l’oblio. Poi vorrei dire un’altra cosa: sul forum Leggere e scrivere dell’11 marzo 2010, veniva pubblicata una mia lettera su “Perché Per un pugno di libri non deve chiudere”: correva infatti la voce, secondo cui la trasmissione sarebbe stata eliminata dal palinsesto di RAI TRE. La diffusione dei libri è una questione importante di questo Paese, se si pensa a un certo analfabetismo che colpisce larghi strati della popolazione, come ho avuto modo di sentire in una recente puntata de L’Infedele: spero allora che Book generation venga vista con interesse da un sempre maggior numero di lettori e critici: secondo me, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
A risentirci.
Massimo Cortese
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