IL 25 gennaio del 1972 ci fu la prima scossa di terremoto. Prima di allora non sapevo che cosa fosse il terremoto, o meglio, non lo avevo incontrato personalmente. A dire il vero, conservo ancora un lontanissimo ricordo del terremoto del Belice, in Sicilia, una terra molto lontana dalla mia: avendo infatti saputo che era buona cosa donare dei capi di vestiario in buono stato a quelle popolazioni, così duramente colpite, con mio padre ero andato al Porto di Ancona con un mio cappottino a chiazze bianche e nere, che ormai non indossavo più. Questo è comunque un segno di quella solidarietà che ha sempre contraddistinto gli Italiani.
Torniamo al mese di gennaio dell’anno 1972. Frequentavo la quinta elementare, e all’epoca c’era ancora l’esame del secondo ciclo, quello per andare alla scuola media.
In televisione, sul primo canale vi era lo sceneggiato A come Andromeda, che si occupava di una stazione spaziale: il programma in questione mi lasciava un po’ perplesso, sicuramente non seguivo bene l’esposizione degli eventi. Probabilmente, la scelta del terremoto di debuttare durante quel programma televisivo sullo spazio, è stata appropriata, almeno se analizziamo l’evento dal suo punto di vista. Comunque quella scossa non fu tremenda, all’epoca non si sapeva nulla dello sciame sismico, e la cosa finì lì, senza molti commenti.
Non ricordo neppure che se ne sia parlato a scuola il giorno dopo.
Niente faceva presagire il dramma che si stava preparando.
A risentirci
Massimo Cortese
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