lunedì 28 novembre 2011

L’importanza della storia

Se potessi avere la possibilità di rivolgere una sola domanda al nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, vorrei far presente una cosa che mi sta molto a cuore. Io non comprendo la ragione per la quale alla scuola elementare il programma di questa materia si ferma alla Storia Romana, mentre, ai miei tempi, anno 1971/72, il medesimo ricomprendeva l’Intero Cammino dell’Umanità. Ricordo ancora, sul mio sussidiario “Il Ponte d’oro”, scritto dal noto maestro Alberto Manzi, l’insegnante di “Non è mai troppo tardi”, l’inizio del discorso di De Gasperi del 1946 alla Conferenza di pace di Parigi. “Nel prendere la parola in questo consesso mondiale, sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”.
Il risultato di questa tragedia è che oggi i ragazzi non conoscono la storia degli ultimi secoli, le vicende del Risorgimento, delle due guerre, fino ai tempi contemporanei: alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia ho toccato con mano l’impreparazione dei ragazzi, anche se qualche insegnante volenteroso ha cercato di fare del suo meglio. Il mio amore per la storia è nato proprio in terza elementare, e non è mai venuto meno, anzi è il responsabile dei libri e delle altre cose che ho scritto, ma questa non è la sede per parlare di qualche testo. Pur potendo portare tantissime argomentazioni a sostegno della mia richiesta, non voglio aggiungere altro: desidero che l’intero programma di storia delle scuola primaria venga modificato fino a ricomprendere anche i tempi contemporanei, come accadeva fino a qualche tempo fa.
Ricordate che i ragazzi che oggi frequentano la scuola primaria saranno i cittadini di domani.
Naturalmente apprezzo anche le reazioni negative di qualche addetto ai lavori, come è giusto che sia e, magari, anche qualche verdetto favorevole. Basta comunicare sulla rete.

A risentirci
Massimo Cortese

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.