domenica 6 maggio 2012

LA FESTA DELLA LIBERAZIONE E L’11° CAPITOLO DEL MIO LIBRO “ UN’OPERA DALLE MOLTE PRETESE”

Ieri, 25 aprile 2012, mentre ascoltavo in TV il discorso del Presidente della Repubblica a Pesaro, ho avuto una strana sensazione: mi sembrava , a proposito di quelle parole, di averle già sentite. Anzi, le avevo già scritte.
Infatti, nell’Undicesimo Capitolo del mio terzo libro “Un’opera dalle molte pretese”, intitolato “La sfiducia nella classe politica”, a pagina 34, avevo affrontato il discorso. L’occasione è data dall’incontro, surreale senz’altro, fra lo scrittore esordiente, il protagonista del romanzo, e lo Stato italiano. Tra i due si ha un breve dialogo, con il nostro scrittore che si sfoga e si toglie qualche sassolino dalle scarpe: d’altra parte, è l’occasione della sua vita: quando mai gli sarebbe ricapitata una opportunità del genere? Nel capitolo si fa riferimento al film “Il Vigile”: chi non ricorda Alberto Sordi e Vittorio De Sica, che hanno regalato alla storia del Cinema Italiano due interpretazioni memorabili? Nel mio libro viene fatto un excursus storico sul ruolo avuto dai partiti dal ‘48 ai giorni nostri, ed anche il Capo dello Stato ha operato un’analisi del genere. Nel libro parlo poi di antipolitica, soffermandomi sul Fronte dell’Uomo Qualunque, scomparso da molto tempo, e non nascondo l’emozione quando ho sentito citare quel movimento dal nostro Presidente, che ha aggiunto: “Forse qualche anziano tra noi se lo ricorda”. Signor Presidente, qualche giorno prima di morire, mio padre mi confessò di aver votato, al Referendum del 2 giugno 1946, per la Monarchia e per il Fronte dell’Uomo Qualunque: come omaggio , il protagonista del racconto “Letture proibite”, pubblicato sul secondo libro, è affascinato da quel movimento. L’affondo finale dei due discorsi è simile: i partiti politici vanno riformati, ma non eliminati, a qualunque costo. Mi sembra di ricordare che il Presidente abbia usato un’espressione del tipo “ Il marcio va eliminato”, mentre il sottoscritto ha usato un modo di dire più colorito: non bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca. Parole ed espressioni diverse, ma i concetti restano identici: volevo solo far presente questa cosa, tutto qui.
A risentirci

Massimo Cortese

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