Domenica 14 dicembre 2014, alle ore 9.40, ad
Ancona, presso il Circolo Culturale Ippoliti del Pinocchio, verrà presentato il
quarto libro di Massimo Cortese “L’Ultimo Natale delle Province”.
Oltre all’autore, che sarà ovviamente presente, parteciperanno alla presentazione il Direttore di Presenza dr. Marino Cesaroni e il Presidente del Circolo Avv. Arnaldo Ippoliti.
Oltre all’autore, che sarà ovviamente presente, parteciperanno alla presentazione il Direttore di Presenza dr. Marino Cesaroni e il Presidente del Circolo Avv. Arnaldo Ippoliti.
A pagina 12 di Presenza del 16
novembre, il Direttore Cesaroni ha recensito il libro: è opportuno presentarne
alcuni stralci.
“Un aspetto che colpisce leggendo i libri di Massimo Cortese è la dovizia di particolari e lo sguardo ottimista.
A volte mi fa pensare a quelle lettere che i nostri nonni scrivevano ai loro fratelli emigrati in Argentina.
Non ce n’era una che andava bene, eppure i nostri nonni avevano la speranza nel cuore e vivevano i loro giorni non affannandosi a pensare al futuro.
Cercavano di vivere bene ogni giorno e di impegnarsi a mettere un mattone sopra l’altro, per costruire una società più giusta e partecipata.
E quel modo va raccontato: Massimo lo racconta dando ad ogni mattone il valore che merita”.
A questo punto Cesaroni, entrando nello specifico, analizza i racconti, per concludere la presenza nel libro del concetto di “ Marchigianità, che è la caratteristica di tutte le donne e di tutti gli uomini marchigiani che hanno fatto dell’onestà, dell’amicizia, della fedeltà agli ideali forti una ragione di vita. La marchigianità è quel sistema di vincoli reciproci, di regole non scritte che rafforzano la stima per creare imprese ed associazioni senza clamore, ma con la discrezione di chi sa di lavorare per qualcosa di più del quotidiano tran tran.”
In breve, io credo che il concetto di marchigianità ci deve riportare all’altro, che si è perduto in parte in questi ultimi anni, di Bene Comune: avremo occasione di parlarne alla presentazione, in quanto è previsto il dibattito sul tema affrontato nel libro “Ha ancora senso parlare di Politica e di Rispetto per le Istituzioni?”
“Un aspetto che colpisce leggendo i libri di Massimo Cortese è la dovizia di particolari e lo sguardo ottimista.
A volte mi fa pensare a quelle lettere che i nostri nonni scrivevano ai loro fratelli emigrati in Argentina.
Non ce n’era una che andava bene, eppure i nostri nonni avevano la speranza nel cuore e vivevano i loro giorni non affannandosi a pensare al futuro.
Cercavano di vivere bene ogni giorno e di impegnarsi a mettere un mattone sopra l’altro, per costruire una società più giusta e partecipata.
E quel modo va raccontato: Massimo lo racconta dando ad ogni mattone il valore che merita”.
A questo punto Cesaroni, entrando nello specifico, analizza i racconti, per concludere la presenza nel libro del concetto di “ Marchigianità, che è la caratteristica di tutte le donne e di tutti gli uomini marchigiani che hanno fatto dell’onestà, dell’amicizia, della fedeltà agli ideali forti una ragione di vita. La marchigianità è quel sistema di vincoli reciproci, di regole non scritte che rafforzano la stima per creare imprese ed associazioni senza clamore, ma con la discrezione di chi sa di lavorare per qualcosa di più del quotidiano tran tran.”
In breve, io credo che il concetto di marchigianità ci deve riportare all’altro, che si è perduto in parte in questi ultimi anni, di Bene Comune: avremo occasione di parlarne alla presentazione, in quanto è previsto il dibattito sul tema affrontato nel libro “Ha ancora senso parlare di Politica e di Rispetto per le Istituzioni?”
Massimo Cortese
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