martedì 7 agosto 2012

AL PUBBLICO DIPENDENTE CI PENSA NESSUNO?


Ai tempi attuali, la scarsa reputazione di cui gode l’intero settore del pubblico impiego è ormai cosa nota, anche per effetto della continua iniezione di ingiustificati risentimenti verso i pubblici dipendenti, spesso ritenuti la causa di tanta parte delle nostre disgrazie economiche. Debbo invece constatare come, in questo nostro amato e bizzarro Paese, un dipendente pubblico che faccia normalmente il suo lavoro, al punto da morire assassinato nell’adempimento delle sue funzioni, non faccia più notizia, quasi fosse, il suo, un rischio naturale. Non ho letto un solo editoriale sulla sconvolgente morte della direttrice delle poste, a parte qualche quotidiano online locale: quella persona è scomparsa nel nulla: eppure avrà avuto dei figli, un marito, delle amiche. Io non accetto questo colpevole silenzio.
Per questa ragione, non commento la notizia: è certo, però, che un’ingiustizia come questa è un grido di dolore che non deve passare nel dimenticatoio in un Paese civile.

A risentirci

Massimo Cortese

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