Dalla pubblicazione del primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto”, l’avventura letteraria è entrata nel vivo. L’impatto con la realtà non è stato dei migliori, a seguito dei troppi ostacoli che non avevo considerato: eppure, fin dalla prima recensione, che parlava di un testo che comunque sembrava parzialmente riuscito, ho compreso che il libro stava avendo un suo gradimento. Comunque, non mi sono mai arreso, e quando sono giunte le prime soddisfazioni, come la presentazione del libro sul primo numero del Giornale Letterario e sulla prima puntata della trasmissione televisiva Book generation, oltre agli inviti a parlare dei miei testi, non ho mai dimenticato le difficoltà incontrate. Con la pubblicazione del secondo libro “ Non dobbiamo perderci d’animo”, non ho ripetuto gli stessi errori avuti all’esordio, evitando lo spreco di risorse che, inesorabilmente, non poteva non caratterizzare l’uscita di “ Candidato al Consiglio d’Istituto”. L’umiltà è una dote che manca a tanti giovani scrittori, e quello che spesso accade non certo aiuta.
A risentirci
Massimo Cortese
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