Il film è
decisamente interessante, in quanto tocca varie corde, tanto che nel linguaggio
comico che lo caratterizza, vengono inseriti dei messaggi forti che lo
spettatore attento non si aspetterebbe e che denotano una intelligenza e una
delicatezza che in genere sono inusuali per una pellicola del genere.
Nel film
si ride molto, non manca la satira, ogni personaggio viene ridicolizzato al
punto giusto, ma le situazioni, se seguono la sorte dei protagonisti, vengono
presentate in modo gustoso e crudo al tempo stesso.
I protagonisti della storia
sono sostanzialmente due : c’è Checco, trentottenne mammone ed amante della vita
comoda, senza grosse responsabilità, e la Dirigente che cerca di fargli
digerire una riforma che dovrebbe portare alle sue dimissioni dal posto di
lavoro, in cambio di un’allettante buonuscita.
Attorno a questi due personaggi
ruotano tutti gli altri, spartiti ma non equamente tra coloro che fanno parte
del vissuto di Checco e il Ministro, alle cui dipendenze lavora la Dirigente.
Ed è proprio a contatto con la figura di Checco che si ride di più, con la
religione del posto fisso, con i suoi colleghi, con la fidanzata, con la
giovane ricercatrice, con la mamma, con le quaglie, con la bella ricercatrice,
con l’orso, perché il nostro è comunque una persona vera: di rimbalzo ho
trovato molto bello l’accostamento tra
lui e la Dirigente fredda, glaciale e quindi lontana.
Il finale a sorpresa e decisamente surreale può essere letto da due distinti punti di vista: apparentemente Checco perde, dimettendosi, avendo raggiunto la maturità con l’amore ricambiato della giovane ricercatrice, che lo renderà padre.
In seconda battuta è la Dirigente ad uscire sconfitta dal confronto, che finirà col commuoversi a seguito di una delle consuete zingarate del nostro Checco.
Il finale a sorpresa e decisamente surreale può essere letto da due distinti punti di vista: apparentemente Checco perde, dimettendosi, avendo raggiunto la maturità con l’amore ricambiato della giovane ricercatrice, che lo renderà padre.
In seconda battuta è la Dirigente ad uscire sconfitta dal confronto, che finirà col commuoversi a seguito di una delle consuete zingarate del nostro Checco.
Ed un film comico che sa anche commuovere è un ottimo
biglietto da visita.
Il film è
godibile, con le sue scenografie, tutto mi sembra molto curato.
Credo che la
pellicola dovrebbe essere segnalata per qualche riconoscimento, per questa
fotografia in modo garbato e giocoso della società italiana che spesso arranca.
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