Ancona 31 ottobre 1988: al mattino sono
andato a deporre dei fiori sulla tomba di mio padre, morto il 30 maggio dello
stesso anno, giorno del suo e del mio compleanno.
Mi trovo a casa di mia
sorella, presso la quale ricevo la telefonata di mia madre.
Mi informa che ha
ricevuto una raccomandata della Provincia di Ancona, che mi notifica un
concorso per il 22 novembre, alle ore 9.00.
Informo la mamma che sapevo
benissimo di avere il concorso della Provincia alle ore 14.30 per il posto di
Segretario dell’istituto Nautico, non capisco cosa sia questa convocazione per
le ore 9.00: peraltro, mia madre sostiene che la convocazione riguarda
qualcos’altro.
Mi precipito a casa: mia madre ha ragione:
la Provincia ha deciso di fare due concorsi il 22 novembre 1988: alle 9.00 si
terrà la prova scritta per il posto di Istruttore direttivo presso l’Ufficio
Caccia e Pesca, mentre alle ore 14.30 è prevista l’esame orale per il
Segretario dell’Istituto Nautico.
Essendo alla ricerca di un lavoro, e
trovandomi pertanto nella condizione di disperato, molto simile all’attuale,
decido che sosterrò i due concorsi nel giorno 22 novembre 1988.
Alla prova
scritta il tema è sulla legislazione delegata delle Province, problema
attualissimo, in quanto dal ginepraio sul futuro della legislazione delegata
dalle Regioni deriva il caos sui ventimila esuberi.
Insomma, sembra che il mio
concorso avesse una sorta di oscuro presagio nei confronti del futuro
lavorativo mio e degli altri dipendenti provinciali.
Sono preparatissimo
sull’argomento, ricordo di aver presentato alla Commissione un unico scritto di ben undici pagine, più che un
trattato deve essersi trattato di uno sfogo, condizione per molti versi analoga
ai miei scritti di questi giorni.
Dopo la consegna dell’elaborato, chiedo
alla Commissione di poter mangiare un boccone, visto che al pomeriggio dovrò
affrontare il concorso per il posto di segretario dell’Istituto Nautico.
Nell’accordarmi il permesso per mangiare qualche biscotto, ad uno dei
Componenti della Commissione scappa la seguente battuta, che può sembrare
irritante e cordiale allo stesso tempo:
“Ma
lei è proprio una bestia da concorso”.
Ma
c’è una cosa che possiamo fare: a
costo di qualche sacrificio, dobbiamo mobilitarci e partecipare alla manifestazione
nazionale di sabato 11 aprile a Roma a piazza Santi Apostoli.
Ma di questo
parlerò la prossima volta.
Massimo
Cortese- Dipendente Provincia di Ancona
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