venerdì 24 dicembre 2010

BABBO NATALE PER PASSIONE

In occasione del Natale, il Corriere della Sera ha indetto l’iniziativa “Scopri il Dickens che è in te”: oltre cinquecento sono stati i racconti ad essere inviati. Tutto si è concluso con la pubblicazione, sul giornale del 24 dicembre 2010, del racconto più bello, scelto dal critico Enzo d’Errico, il cui titolo è “Allegato speciale” di Michela Guidi. Anche io ho partecipato alla simpatica iniziativa con il racconto “Babbo Natale per passione”, ispirato ad un fatto realmente accaduto e in parte richiamato nel mio primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto”. Inoltre, sono molto legato a questa interpretazione, tanto che nella trasmissione televisiva “Book generation”, nella quale presento il primo libro, parlo espressamente della figura di Babbo Natale.
Invito chi lo desidera ad andare a leggere “Babbo Natale per passione” e gli altri racconti presenti sul sito del Corriere della Sera: sono tutti belli. Il richiamo è alla nostra infanzia, ma viene affrontata anche la realtà odierna.
Con l’occasione, invio a tutti i miei più sinceri auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 13 dicembre 2010

REGALO DI NATALE ALLA SCUOLA MEDIA DI GENGA

In occasione delle festività ormai prossime, venerdì 17 dicembre 2010 farò un piccolo regalo di Natale agli alunni della scuola media Merloni di Genga. Tutti i quaranta studenti riceveranno il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”, la raccolta di racconti dedicata al 150° Anniversario dell’Unità Nazionale. Sono molto contento per questa opportunità, che mi consente di incontrarmi con persone che stanno frequentando un percorso educativo e di formazione. Quei giovani sono i cittadini di domani, ed è fondamentale la lettura per i nostri giovani, soprattutto in questa fase delicata della loro vita. Oggi si legge troppo poco, e le giovani generazioni si trovano una grande quantità di stimoli, che li portano a pensare che tutto ciò che ha a che fare con il mondo dei libri è inutile. Invece è vero il contrario: la lettura, conseguenza della scrittura, serve a formare l’individuo, a farlo pensare, ragionare, lo rende partecipe e protagonista della propria esistenza. Inoltre, “ Non dobbiamo perderci d’animo” è un viaggio nella memoria, perché anche i più giovani devono essere consapevoli del passato di coloro che li hanno preceduti. Per carità, non voglio arrogarmi meriti particolari, ma intendo offrire un piccolo contributo a questi ragazzi, che non debbono mai sentirsi soli.
Ecco: iniziamo a non lasciarli soli.
Diamo loro delle regole, altrimenti rischiamo di lasciarli al loro destino.
I giovani hanno bisogno di educatori autorevoli, a cominciare dai genitori o da coloro che si prendono cura di loro.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 29 novembre 2010

L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA

Sul quotidiano online Vivere Ancona del 26 novembre, dopo la recensione del mio primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto” (11 novembre), e nell’attesa di quella del secondo testo”Non dobbiamo perderci d’animo”, è stato pubblicato il mio racconto “La Madonna del Piano ed il bombardamento dell’8 dicembre 1943”.
L’episodio raccontato è accaduto in quell’anno, estremamente significativo per la nostra storia recente. Tuttavia, il racconto rappresenta il tentativo di recuperare la memoria del recente passato, che troppo spesso viene dimenticato o addirittura ignorato. Lo scorso 3 settembre, alla Lezione di Storia organizzata dalla Provincia di Ancona per ricordare La Battaglia di Filottrano, nell’ambito della Seconda Guerra Mondiale, lo storico Gianni Oliva ha fatto una osservazione che mi ha colpito: la generazione nata, come lui, negli anni quaranta e cinquanta ha ascoltato i racconti da coloro che avevano vissuto e sofferto in quegli anni lontani. Oggi, invece, per ragioni generazionali, quei racconti non vengono più diffusi, in quanto i testimoni sono scomparsi e comunque sono molto anziani, cosicché i giovani sono indotti a pensare che i valori di benessere e pace, tanto per citarne alcuni, sono normali, dimenticando che sono il risultato del dopoguerra. E questo non è un bene, in quanto una generazione che ha questa convinzione, non cresce. Si tratta di un discorso delicato, da approfondire: spesso, ai dibattiti storici, i giovano non sono presenti, ed è un peccato. In un anno importante come l’attuale, che precede il 150° Anniversario della nascita dello Stato, è indispensabile che tutti si facciano carico della necessità della memoria della nostra storia.
A risentirci
Massimo Cortese

giovedì 4 novembre 2010

segnalo questo.

http://www.vimeo.com/16365027


buona giornata a tutti i lettori.

Matteo

mercoledì 27 ottobre 2010

Book generation, la nuova trasmissione tv sui libri

Ho partecipato alla trasmissione televisiva Book generation, in quanto ho presentato il mio libro Candidato al consiglio d’Istituto. L’intervista è avvenuta lo scorso 24 aprile a Civitavecchia: ero emozionantissimo, ma gli operatori mi hanno messo a mio agio. Pertanto, come scrittore coinvolto nella serie, ho già visto le prime cinque puntate: il risultato mi è sembrato eccellente. La trasmissione viene diffusa attraverso le televisioni private locali, e per questa ragione posso dire, in tutta tranquillità, che si tratta di un format che nasce veramente da una base popolare. Sono certo che Book generation contribuirà a far conoscere dei libri che, quasi certamente, rischierebbero l’oblio. Poi vorrei dire un’altra cosa: sul forum Leggere e scrivere dell’11 marzo 2010, veniva pubblicata una mia lettera su “Perché Per un pugno di libri non deve chiudere”: correva infatti la voce, secondo cui la trasmissione sarebbe stata eliminata dal palinsesto di RAI TRE. La diffusione dei libri è una questione importante di questo Paese, se si pensa a un certo analfabetismo che colpisce larghi strati della popolazione, come ho avuto modo di sentire in una recente puntata de L’Infedele: spero allora che Book generation venga vista con interesse da un sempre maggior numero di lettori e critici: secondo me, è un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
A risentirci.
Massimo Cortese

domenica 10 ottobre 2010

IL GIORNALE LETTERARIO

In occasione della presentazione del libro “Non dobbiamo perderci d’animo” presso la libreria San Paolo di Ancona, ad ogni partecipante verrà dato un piccolo omaggio: il quinto numero de Il Giornale Letterario, all’interno del quale viene presentato il testo. Colgo quindi l’opportunità di parlare di questa rivista letteraria, che rappresenta una ricca opportunità per parlare di libri che, quasi sicuramente, non vengono conosciuti dal grande pubblico. I libri presentati sono dieci: Non dobbiamo perderci d’animo è il secondo, ma, per oggi – sperando che l’autore non se ne avrà a male – non ne parlo proprio. Apre questo numero Non sempre la stessa storia di Chiara Del Soldato: è una raccolta di racconti sul vissuto di alcune donne, una sorta di full immersion sul variegato universo femminile, di cui troppo spesso non si parla. In carcere all’Ucciardone è il libro proposto da Calogero Gueli, che affronta la dolorosa vicenda di un sindaco di un piccolo paese siciliano accusato ingiustamente. Il libro apre il sipario sul mondo carcerario, una realtà volutamente dimenticata. Segue un libro di poesie, Giovedì di Ciro Gianni, un testo ricco di colori e sfumature particolari, che invita il lettore a confrontarsi con la sensibilità del poeta, senza tanti orpelli e con un occhio ai dettagli. Parole infinite è il libro proposto da Alessandro Severo, un romanzo ancora al femminile, che trae spunto da un viaggio in Norvegia di due amiche: nello scritto si confrontano realtà, fantasia, vita ed invenzione. Là dove nessun uomo è mai giunto prima di Dario Sconberg è un curioso libro sulla politica: dopo la sconfitta della sinistra alle elezioni politiche dell’aprile 2008, un radicale ci offre le sue riflessioni: dove ci porteranno? Spirito Europeo di Francesco Bisognano è un libro con cui l’autore ci offre una storia dei nostri tempi, in cui sviluppa la critica sulla corruzione della società odierna: motivo ricorrente è la sconfitta della ragione. Denudarlo Eros in obbligato ritmico di Dea Cardio è una raccolta di versi, le cui parole sono una prolusione poetica di un romanzo, che verrà alla luce con il titolo di Cadenza d’inganno. L’ultimo libro proposto è Storia del romanzo psicologico Il Novecento Italiano da Svevo a Lazzaro di Enrico Castrovilli, che passa in rassegna alcuni importanti scrittori protagonisti della cultura italiana del secolo breve.
Andiamo a leggere Il Giornale Letterario, che oltre ad essere stampato in 5.000 copie, si trova sulla rete.
A presto
Massimo Cortese

mercoledì 22 settembre 2010

DI NUOVO A SAN PAOLO DI JESI

Sabato 16 ottobre 2010, alle ore 16.00, presso Palazzo Bassi, nel Comune di San Paolo di Jesi, si terrà una presentazione di due testi: Il diritto alle informazioni ambientali” dell’amico e avvocato Roberto Tiberi, oltre al mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”. La duplice presentazione ha luogo all’interno della rassegna Ottobre piovono libri, promossa dal Centro nazionale per il libro e la lettura. Per quanto mi riguarda, è la seconda volta che colgo l’occasione di presentare un libro a San Paolo di Jesi, grazie alla consuetà disponibilità del sindaco e dei suoi collaboratori, tra i quali voglio ricordare il dottor Michele Trillini e l’infaticabile Terenzio. Sono trascorsi un anno ed un’ora da quel 16 ottobre 2009, che rappresenta il debutto “librario” del sottoscritto con Candidato al Consiglio d’Istituto”. In definitiva, posso ritenermi soddisfatto per le cose accadute in tutto questo tempo, nonostante le tante difficoltà e le altrettante soddisfazioni che accompagnano il nostro vivere. Sono contento che all’incontro venga presentato un testo importante di divulgazione giuridica, quale è appunto il libro di Roberto Tiberi. Il nostro avvocato è un apprezzato esperto in materie ambientali, oltre ad essere conosciuto come un ottimo professionista. Quindi, a San Paolo di Jesi, si parlerà di ambiente, oltre ad un viaggio nel mondo della narrativa, testimoniato degnamente o indegnamente dal mio libro.
Quindi, a tutti invio il mio arrivederci per il duplice appuntamento letterario di San Paolo di Jesi.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 20 settembre 2010

Prossima presentazione di“Non dobbiamo perderci d’animo” ad Ancona

Venerdì 15 ottobre, alle ore 17.00, presso la libreria San Paolo di Ancona, nell’ambito della manifestazione Ottobre piovono libri, presenterò il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”. Finalmente, mi è consentito di presentare un mio scritto ad Ancona, città dove sono nato, vivo e lavoro. Si tratta della prima presentazione del libro nella nostra provincia, in quanto il libro è stato proposto a Tolentino il 16 luglio scorso. La presentazione è resa possibile dalla disponibilità della libreria San Paolo, presso la quale è possibile acquistare entrambi i testi. Un ringraziamento particolare va al dottor Lorenzo Corinaldesi, ma anche all’intero personale della libreria, che si sta prodigando per la riuscita della presentazione. Da quando ho pubblicato il mio primo libro, attendevo questo momento, ma vi sono state delle difficoltà, che ormai sembrano superate. Voglio precisare che la rassegna Ottobre piovono libri, promossa dal Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e l’Unione delle Province Italiane, ha rilevanza nazionale.
Arrivederci allora a venerdì 15 ottobre alla libreria San Paolo di corso Mazzini 13: è un pomeriggio da non perdere.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 30 agosto 2010

Lettera a un amico a quattro zampe

Riporto una lettera che mi ha colpito:
Il nostro cane, il nostro cucciolo di sette anni se ne sta andando. E’ stato per la mia famiglia un compagno dolce e fedele, e per il mio bambino il più grande amico, ma non trovo altro modo per ricordarlo che scrivere queste poche parole. Roy è un pastore tedesco, dolce e affettuoso con tutti e protettivo con il mio bambino, che è il suo padroncino: ormai, nel suo stato, non può fare altro che guardarci e trasmetterci il suo affetto solo con i suoi teneri occhioni neri. Lo abbiamo preso sette anni fa e da subito, appena l’abbiamo portato a casa, è diventato il quarto componente della nostra famiglia. Per la verità, noi cercavamo un cane che incutesse un po’ di timore ad eventuali estranei male intenzionati, ma, ben presto, ci siamo accorti che a lui gli estranei piacevano molto, al punto da accoglierli con tante coccole. Da allora ci siamo rassegnati, e non c’era postino, giardiniere, amici, semplici conoscenti e pure qualche male intenzionato che non avesse la sua razione di coccole. Quando lo abbiamo preso, Nicola, nostro figlio, aveva solo due anni e ben presto il cane diventò più grande di lui. Cominciò ad amarlo il giorno che io lo persi di vista un attimo e Roy approfittò della situazione per saltargli sopra e leccarselo tutto ben bene: mi spaventai nel vedere l’enorme cagnone sopra mio figlio, ma lui lo stava solo coccolando, e da quel giorno fino ad oggi quei due sono stati amici inseparabili, dei veri Amici per la pelle. Quando, due mesi fa abbiamo avuto la terribile notizia della sua malattia incurabile, una tegola si è abbattuta sulla nostra famiglia: ormai gli restava pochissimo tempo da vivere. Abbiamo rinunciato alle ferie ed ora siamo qui, accanto a lui, per potergli rendere, almeno in parte, quell’amore che lui ci ha donato in tutti questi anni, senza che ci venisse chiesto nulla in cambio. Se mi potesse comprendere, vorrei tanto dirgli grazie, e desidero fargli capire che noi tutti gli vogliamo bene, ma credo che lui lo sappia già: grazie per l’attenzione e se potrà scrivere qualcosa sul nostro Roy. Arrivederci. “
A questo punto, vorrei fare qualche riflessione al racconto- testimonianza che abbiamo letto. Qualche tempo fa un cane, che si è sentito abbandonato dai suoi padroni, si è suicidato gettandosi sul vuoto dal quarto piano: la notizia ha fatto il giro del mondo. Ho sentito dire che, quando un cane si rende conto di essere stato abbandonato, cade in depressione, non mangia più, perché ritiene che la causa dell’abbandono sia dovuta ad una sua mancanza. Io non mi permetto di dire nulla su una questione che non conosco minimamente, e comunque mi pare di poter dire che, almeno nel caso del cane Roy, siamo in presenza di una sensibilità particolare. L’amicizia tra un bambino e il suo cane, che abbiamo potuto ammirare in tanti film di successo, è una storia molto bella, ma, almeno nel nostro caso, rappresenta una vicenda vera, ma dolorosa. Pur non conoscendolo direttamente, sento il dovere di rivolgere un pensiero al piccolo Nicola: oggi sei un ometto, e quando, in futuro, leggerai queste righe, oltre al ricordo del tuo amato Roy, che rimarrà immutato nel tempo, non devi essere triste, perché ti è stata regalata una cosa molto importante: l’amicizia. Ma ricorda anche un’altra cosa, che non è di poco conto: tutto è stato possibile grazie al comportamento dei tuoi genitori, e non voglio dire altro.
Il racconto, o forse, la testimonianza di oggi termina qui.
A risentirci
Massimo Cortese

martedì 17 agosto 2010

Il cocomero di ferragosto

Mia moglie ha invitato una sua collega di lavoro che, assieme al marito e ai suoi tre pargoli, sarebbe venuta a cena a casa nostra: essendo il 15 agosto, furono svolti i consueti preparativi. Per quanto la pioggia stia lasciando il segno in questa metà di agosto, che cosa c’è di meglio che concludere una cena con quel frutto graditissimo quale è il cocomero? In fondo, con il suo bel faccione e il colore rosso vivo, accompagnati al costo a buon mercato, il cocomero è l’ambasciatore tipico dell’estate. Eppure, al momento dell’acquisto, il presentimento l’avevo avuto: “E se fosse guasto?“ L’ho pesato, ho battuto il tasto del prezzo, due euro e diciannove centesimi è costato. Poi, è arrivato il gran momento, il giorno fatidico, il 15 agosto, che avrebbe saputo dirmi, finalmente, quale sarebbe stata la sua sorte. Ormai non ci pensavo più, ero occupato in altre faccende, quando – saranno state le diciassette- mia moglie grida indignata: “Massimo, il cocomero è da buttare via, guardalo!”. Quello che appariva ai miei occhi era un cocomero dal colore strano, sfatto oserei dire, che emanava non quel profumo che ci si sarebbe aspettati, ma un qualcosa di disgustoso. Pervaso dal senso di colpa, forse a causa di quel presentimento, lo assaggiai, e un sapore aspro, per non dire di peggio, non lasciava alcun dubbio: il suo destino era di finire la propria esistenza nel contenitore della raccolta differenziata, non certo nella tavola che da lì a poco avremmo condiviso con gli ospiti. Diventai scuro in volto, mi mostrai pensieroso, non volevo accettare la sconfitta, che diventava ancor più tagliente per via di quell’oscuro presentimento, che mi aveva allertato, sebbene io non lo avessi voluto prendere in considerazione: ed ora, la triste realtà mostrava, baldanzosa, il prezzo da pagare, costituito dall’amara delusione. Sì, è vero, in fondo si trattava di un cocomero, e può capitare nella vita che per il giorno di ferragosto, vi sia una cattiva riuscita di qualcosa che avresti dovuto portare a tavola. In fondo, anche il mio cocomero, in gioventù, era stato dolce, appetitoso, ma non era stato apprezzato al momento giusto, ed ora, che era maturato da un pezzo, era diventato improponibile. Desidero allora rendere omaggio al cocomero che, comunque vadano le cose, resta sempre un frutto a sorpresa, nel senso che da lui ci si può aspettare veramente di tutto, anche una bella riflessione, come quella nella quale mi sono addentrato. Non dobbiamo perderci d’animo: anche un cocomero andato male ci lascia, oltre all’amaro in bocca, l’occasione per pensarci su.
Non me lo sarei mai aspettato, quanto meno da un cocomero.
A risentirci
Massimo Cortese

domenica 25 luglio 2010

I Sentieri del cuore

Montag ha recentemente dato vita alla nuova collana Anthology, nella quale verranno pubblicati dei racconti a tema: il debutto – è proprio il caso di dirlo – avviene con I Sentieri del cuore. Si tratta di ben sessanta racconti, che documentano le passioni e le emozioni che esplorano in lungo e in largo l’incontro con l’amore, nelle sue molteplici modalità. Naturalmente, ciascuno di noi avrà le sue simpatie per questo o per quel racconto, ma è fuori discussione che ogni scritto rappresenta una testimonianza per l’epoca che viviamo. La sperimentazione che Montag ci propone è di grande interesse, in quanto il racconto rappresenta una espressione letteraria per certi versi minore, se pensiamo al romanzo. Non è la prima volta che la Casa Editrice di Tolentino ha invitato a scrivere dei racconti su un tema specifico: nel 2008, infatti, il testo Tutti colori dei bambini, si occupava dell’incontro con questo mondo. A titolo personale, posso dire che il racconto mi è sempre stato congeniale, in quanto, partecipando a numerosi Concorsi Letterari per inediti, il numero limitato di battute che veniva permesso non poteva consentire una diversa espressione letteraria. Naturalmente, due miei racconti si trovano in entrambi i testi proposti da Montag, questa piccola ma al tempo stesso grande Casa Editrice, che ha il merito di pubblicare gli scritti di tanti giovani scrittori.
E, di questi tempi, non mi pare poca cosa.
A risentirci
Massimo Cortese

lunedì 19 luglio 2010

TOLENTINO ESTATE 2010: BREVE CRONACA DELLA PRIMA PRESENTAZIONE DI “NON DOBBIAMO PERDERCI D’ANIMO”

Venerdì 16 luglio, alle ore 21.00, nella bella cornice dei Giardini della Biblioteca Filelfica di Tolentino, ho presentato il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”.
Ecco la cronaca della serata, che spero possa interessare:
“E’ una giornata caldissima, decido allora di portarmi una maglietta di ricambio, qualora dovessi grondare di sudore. Arrivato a Tolentino, mi rendo subito conto che il clima è più sopportabile rispetto a quello di Ancona. Alle ore 18.10 sono davanti alla Biblioteca, chiusa da un cancello, in compagnia di mia moglie, che mi ha accompagnato, e che, quasi sicuramente sarà l’unica persona che mi ascolterà, almeno credo. Alle ore 18.35 incontro lo scrittore Enrico Gentili, accompagnato dalla moglie Stefania: avendo letto ed apprezzato il suo libro “ Sul ciglio dell’acqua”, scambio con lui alcune battute, nell’attesa che abbia inizio la presentazione. Questa ha inizio alle ore 19.00, mi volto e noto che sono presenti diverse persone, alcune delle quali hanno letto il libro con grande interesse, tanto che un tale vuole farsi autografare la propria copia. Ad intervistare Gentili è Luca Pantanetti dell’Agenzia Letteraria Scriptorama, mentre la signora Stefania legge alcuni brani del libro, riscuotendo dei meritati applausi. Al termine della presentazione, molto ben curata, una dottoressa dell’Associazione Cometa, ricorda alle persone che, dopo un piccolo spuntino, sarà possibile ascoltare alle ore 21.00 il secondo scrittore della serata, che si chiama Massimo Cortese. A quel punto, mi alzo e saluto le persone presenti: ma, a poco a poco, tutti se ne vanno. Rimango solo con le persone dell’Associazione Cometa, e con mia moglie, che nel frattempo è arrivata dopo aver visitato Tolentino. Come avevo previsto non appare nessuno, ormai ci sono abituato: eppure, qualche minuto più tardi giunge, quasi correndo, Alberto Cola, presidente della Casa Editrice Montag, grazie alla quale sono stato invitato. Alberto conosce bene i miei scritti, nell’attesa che si faccia vivo qualcuno parliamo a lungo del mio stile letterario e del modo con cui ho promosso i libri, e noto che è come se ci conoscessimo da lungo tempo, nonostante che l’ho conosciuto solo adesso. Il tempo passa, ancora non si vede nessuno, sicuramente la colpa è del gran caldo, ma poco prima delle ore 21.30 decidiamo di iniziare ugualmente: magari, a seguito del richiamo dell’audio trasmesso dall’altoparlante, qualcuno si fermerà ad ascoltare. Mi ero preparato al momento in modo accurato, con un discorso iniziale e la lettura delle recensioni, ma è stato tutto inutile, infatti Alberto mi intervisterà: d’altra parte, la presentazione vecchio stile non interessa più a nessuno, è senz’altro più affascinante scoprire lo scrittore così come viene. Io dico che “Non dobbiamo perderci d’animo” è una raccolta di dieci racconti sull’Italia di ieri e su quella di oggi, scritta in occasione del 150 °Anniversario dell’Unità Nazionale, e allora Alberto chiede quale sia il mio pensiero sulla memoria, che per me è molto importante. Leggiamo alcuni brani tratti dal secondo libro, la gente non applaude alla conclusione di ogni singolo pezzo, a differenza di quanto è accaduto per la presentazione precedente e, se la cosa potrà sembrare negativa, a me fa molto piacere: nessuno ha letto il libro, a parte lo scrittore, sua moglie e l’intervistatore. Non conto neppure le persone che ci ascoltano, mi accorgo però che superano la decina: questa, sì, è una bella notizia. La presentazione procede in un silenzio tombale, c’è attenzione verso di noi, addirittura riesco ad ascoltare una persona, che a bassa voce, domanda: Ma chi è quello che parla? E l’altro: dovrebbe chiamarsi Massimo Cortese…Il testo è sviscerato in lungo e in largo, resta il tempo per qualche domanda sulla mia scrittura e sul perché abbia pubblicato a Tolentino, nonostante le Case Editrici presenti ad Ancona. L’occasione mi consente di dire che tra gli anni 2007 e 2008 ho partecipato a numerosi Premi Letterari, quelli per testi inediti, per intenderci, dai quali sono stato quasi sempre escluso: partecipando ogni volta con uno scritto diverso, grazie a quelle esclusioni ho scoperto e affinato il mio personale stile letterario. Grazie al Premio Letterario Le Fenici ho inviato “Candidato al Consiglio d’istituto” alla Casa Editrice Montag, che lo ha segnalato, e il 14 ottobre 2008 mi ha proposto di pubblicarlo: così sono andate le cose. Siamo proprio agli sgoccioli della serata: prima di congedarmi, voglio ringraziare il pubblico per la sua partecipazione alla presentazione di uno scrittore sconosciuto, cosa questa che mi ha dato una grossa responsabilità. A presentazione conclusa, si avvicina una signora, che mi domanda, quasi gridando: Nautico 1999? Non si tratta del titolo di un film, voleva solamente dire che mi ha conosciuto quando ero segretario dell’Istituto Nautico di Ancona, e allora si è fermata, incuriosita, alla presentazione, visto che a Tolentino vive sua madre. Un’altra signora, presente con una sua amica, acquista il libro, e ci tiene a dire che è una poetessa, ha recentemente pubblicato un libro di poesie, che s’intitola “A me”, mentre un suo racconto è stato pubblicato per ultimo sull’antologia “I sentieri del cuore” della Casa Editrice Montag, dove è stato inserito anche il mio racconto “I due fetenti”. Con loro e con mia moglie scambio alcune battute, e una delle due, anche se non ricordo quale, mi dice che le persone intervenute alla presentazione erano quattordici. Non chiedo - e pertanto non lo saprò mai – se in quel numero siano da ricomprendersi anche il sottoscritto ed Alberto: chissà!
Posso solo dire che è stato un incontro importante, almeno per me: sono veramente soddisfatto”.
A risentirci
Massimo Cortese

martedì 6 luglio 2010

“Non dobbiamo perderci d’animo” a Tolentino Estate 2010

Venerdì 16 luglio, alle ore 21.00, presso la Biblioteca Filelfica di Tolentino (MC), nell’ambito della rassegna Tolentino Estate 2010, presenterò il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”. Si tratta della prima presentazione assoluta del libro, in quanto, fino ad oggi, vi sono state due recensioni e le vendite presso le librerie on line. Se le presentazioni di” Candidato al Consiglio d’istituto” sono state tre, a San Paolo di Jesi, Castelfidardo (AN) e Civitavecchia (RM), parlare del mio nuovo libro a Tolentino riveste per me un grande valore, perchè, se non ci fosse la Casa Editrice Montag, presente in questo Comune denso di storia della provincia maceratese, il sottoscritto non avrebbe mai visto pubblicate le proprie opere. A pensarci bene, chi l’avrebbe mai detto che Massimo Cortese avrebbe pubblicato con una Casa Editrice di Tolentino? In fondo, la vita ci offre delle sorprese: ricordo ancora quando, trent’anni fa, nell’agosto del 1980, mio padre volle accompagnarmi all’Università di Macerata, presso la quale mi sono laureato nel lontano 1985. La Facoltà di Giurisprudenza, all’interno della quale mi sarebbe piaciuto insegnare, il Collegio Bartolo da Sassoferrato, la Mensa, la Piaggia, la Radio Nuova Macerata, i Palazzi, le chiese, la Biblioteca, le amicizie, quel profumo della provincia maceratese torna a farsi sentire nella mia vita, e ne sono contento. Adesso che ci penso. ho dimenticato di parlare del mio libro, ma non importa: il tempo lo si troverà, basta avere pazienza. Volevo solo aggiungere che la mia presentazione sarà preceduta, alle ore 19.00, dalla proposizione del libro “ Sul ciglio dell’acqua” con la presenza dello psicoterapeuta di Montegiorgio Enrico Gentili: si tratta di un libro bellissimo, che naturalmente ho già letto: lo consiglio vivamente.
Arrivederci allora venerdì 16 luglio a Tolentino Estate 2010: è una serata da non perdere.
A risentirci
Massimo Cortese

martedì 29 giugno 2010

PRIME RECENSIONI PER “NON DOBBIAMO PERDERCI D’ANIMO”

Sono state pubblicate sulla rete le prime due recensioni per “Non dobbiamo perderci d’animo”, ad opera dell’Associazione Culturale Studio 83 di Milano e del quindicinale anconetano Presenza del 20 giugno 2010, e in entrambi i casi si tratta di giudizi elaborati da persone che avevano letto “Candidato al Consiglio d’istituto”. Con l’occasione, invito i lettori ad andarsi a leggere la rubrica “Esordiamo” del sito di Studio 83 del 4 maggio 2009, oltre all’articolo di Presenza del 14 febbraio 2010, intitolato “Un libro che ci tocca da vicino”, pubblicato a pagina 6. Le due recensioni sono positive: certamente, quella di Studio 83 è prettamente tecnica, mentre il giudizio del periodico Presenza, essendo di Ancona, pone in evidenza l’ambiente anconetano che costituisce la naturale scenografia di alcuni racconti. Tuttavia, ci sono due aspetti che, a vario titolo, vengono condivisi dalle due recensioni: si tratta dell’elemento della speranza e della riflessione sullo stile della mia scrittura, in particolare per il giudizio di Studio 83. Desidero spiegarmi meglio: “Non dobbiamo perderci d’animo” è la continuazione del primo libro, e lo si nota dal linguaggio usato. Se però in Candidato veniva fatto ricorso alla struttura del diario, nell’attuale testo si utilizza il racconto, e questo fatto evidenzia una maggiore padronanza della scrittura. Ebbene, nella sua recensione, la dottoressa Elena Di Fazio di Studio 83, che sulla rubrica “Esordiamo”, pur apprezzando Candidato, manifestava una garbata delusione per il risultato finale, avendo constatato nel secondo libro una mano più sicura, afferma – ed è apprezzabile sentirselo dire – che “ è insomma il momento di lanciarsi nel romanzo: lo stile c’è , la passione anche”. Forse potrei sembrare un esaltato, ma posso dire, in tutta serenità, che anche io rimango della stessa opinione.
A risentirci
Massimo Cortese

domenica 23 maggio 2010

REGALAMI UN LIBRO A SAN PAOLO DI JESI

Domenica 16 maggio, anche il Comune di San Paolo di Jesi ha festeggiato la Giornata di Promozione della lettura, con una sorta di evento contenitore, costituito addirittura da tre inaugurazioni: la nuova sede della Biblioteca Comunale, quella della Croce Rossa e l’apertura di una mostra di telefoni d’epoca. Tutto si è svolto con grande solennità: la presenza del corteo, i discorsi del sindaco e della minisindaco, la benedizione dei locali, l’Inno Nazionale eseguito dalla banda musicale al momento del taglio del nastro: questi piccoli segni, tutti attentamente preparati, hanno conferito la passione giusta alla manifestazione. All’interno dell’inaugurazione della nuova sede della Biblioteca, ho donato al sindaco il mio secondo libro “Non dobbiamo perderci d’animo”, ed il momento è stato inserito tra gli eventi nazionali di “Il 23 maggio regala un libro”, basta andare sul sito www.ibookyou.it per rendersene conto. Al momento della donazione, che è avvenuta pubblicamente, ero emozionantissimo, ma ho improvvisato un brevissimo discorso: se penso che il 17 ottobre ho presentato a San Paolo di Jesi il mio primo libro “Candidato al Consiglio d’istituto” ed ora, a distanza di qualche mese, è stato il turno della seconda opera, posso dire che questo piccolo Comune della Vallesina è importantissimo per la mia avventura letteraria.
Chi lo avrebbe mai detto?
Senza volermi dilungare sui sentimentalismi che, comunque vadano le cose, fanno bene al cuore, vorrei spendere una parola su questa iniziativa del Centro per il libro e la lettura che, insieme alle Associazioni dei Librai, degli Editori e grazie all’impegno di Comuni e Province, ha indetto la prima Giornata di Promozione della Lettura. In Italia si legge poco, e questo vuol dire che si scrive e si parla meno bene di quanto si dovrebbe: gli addetti ai lavori mi hanno compreso. Come ha detto un papà ” Leggere un libro in più equivale a renderci più forti”: non dobbiamo dimenticarlo.

A risentirci
Massimo Cortese

giovedì 13 maggio 2010

NON DOBBIAMO PERDERCI D’ANIMO

E’ stato pubblicato il mio secondo libro, Non dobbiamo perderci d’animo, Edizioni Montag. Si tratta di una raccolta di dieci racconti sull’Italia di ieri e su quella di oggi. Il testo prosegue l’avventura letteraria iniziata con Candidato al Consiglio d’istituto, anche se questa volta è stato fatto ricorso alla struttura del racconto. Il motivo conduttore è la speranza, che tiene uniti gli scritti. La speranza non deve mai mancare, neppure nei momenti più difficili, anche se tutto sembra irrimediabilmente perduto. Certo, il concetto è facile a dirsi, poi quando ti capita l’incidente, o forse sarebbe il caso di parlare di accidente, si rimane abbandonati, sconvolti, distrutti. Tanto per stare in argomento, posso dire che qualcosa del genere mi è capitata recentemente. Il 21 marzo scorso, mentre stavo accingendomi alla preparazione della presentazione del libro Candidato al Consiglio d’istituto a Castelfidardo, che è avvenuta regolarmente l’11 aprile, ho trovato mia madre in fin di vita. E’ seguito un ricovero di dieci giorni, e se c’è un paziente che sta in un ospedale italiano per così tanto tempo, è segno che è veramente in fin di vita. Non voglio parlare della parentesi ospedaliera, benché ci sarebbero tante cose da dire, ma è certo che ritrovarsi in una situazione di difficoltà, è davvero molto più semplice e naturale di quanto potrebbe sembrare. In quei giorni ho dormito davvero molto poco, ma a Castelfidardo ho cercato di onorare la presentazione nel migliore dei modi. Ho anche conosciuto l’Assessore alla Cultura, il dottor Moreno Giannattasio, davvero molto preparato, che ha dimostrato di aver letto e approfondito il testo. Poi il 24 aprile mi sono ritrovato a Civitavecchia, vicino Roma, per un’altra presentazione di Candidato al Consiglio d’istituto: ma di questa parleremo in seguito.
Sono contento che il testo sia stato pubblicato prima dell’apertura del Salone Internazionale del libro di Torino.
A risentirci
Massimo Cortese

domenica 4 aprile 2010

Buona Pasqua

Con un piccolo ritardo si augura a tutti i lettori una felice Pasqua e altrettanto lieta Pasquetta!

martedì 30 marzo 2010

IL CAPITANO ACHAB E IL CODICE DELLA STRADA

Il capitano Achab, quando vuole sferrare l’attacco decisivo a Moby Dick, si rivolge ai ramponieri più giovani, che appunto sono coloro che hanno paura della balena. L’osservazione è importante, in quanto mi fa venire alla mente l’importanza della paura, che, conseguentemente, si traduce inevitabilmente nella ricerca di una maggiore prudenza in un determinato gesto. L’agire con prudenza induce ad avere consapevolezza per i rischi ai quali il nostro operato può andare incontro, e non è una cosa di poco conto farsi un esame di coscienza del genere. Noi italiani siamo convinti di essere ottimi conducenti sulla strada, ma la realtà è ben diversa, se si pensa che alcune percezioni, come, ad esempio, quella che riguarda l’osservanza della distanza di sicurezza, lasciano il tempo che trovano. Bisogna allora rimboccarsi le maniche e coltivare una cultura sulla sicurezza stradale, che in altri Paesi è molo diffusa. Eppure basterebbe molto poco a riportare il nostro Paese ai livelli di sicurezza presenti in altri Stati dell’Unione Europea: ricordo, al mio primo viaggio in Austria, il rispetto degli automobilisti per il passaggio dei pedoni sulle famose strisce pedonali. In effetti, sulle strade italiane ci vorrebbe una maggiore disciplina: sarebbe sufficiente che nei cittadini crescesse la consapevolezza che il rispetto della norma del Codice della strada sia una cosa fondamentale per l’intera Collettività. Eppure una cosa del genere è già accaduta altre volte, basta pensare al divieto di fumare sugli autobus e nei luoghi pubblici in genere, che tutti rispettano. Abbiamo compreso, allora, quello che ci vuole: un po’ d’impegno, nulla più.
State pur certi: tutti ne trarremmo beneficio.
A risentirci
Massimo Cortese

venerdì 26 marzo 2010

Presentazione libro - 11 aprile 2010 Castelfidardo




su vivereosimo riportano la questione.

Domenica 11 aprile, alle ore 18.00, presso il Circolo Onstage di Castelfidardo, verrà presentato un curioso libro, intitolato Il Candidato al Consiglio d'istituto. Nel libro si parla di scuola, bullismo, crisi del sistema educativo, ma anche di politica e senso civico, grazie alle riflessioni del logorroico protagonista, che scrive a persone che non lo calcolano proprio.

Domenica 11 aprile, alle ore 18.00, presso il Circolo Onstage di Castelfidardo, verrà presentato un curioso libro, intitolato Candidato al Consiglio d'istituto.

Vi si racconta di una vicenda che potrebbe sembrare assolutamente insignificante, le elezioni scolastiche, che in genere vanno deserte: invece in questo caso, a causa della tensione del protagonista, che è un genitore che ha a cuore l'educazione della figlia, viene alla luce una storia accattivante, quasi un giallo.


Nel libro si parla di scuola, bullismo, crisi del sistema educativo, ma anche di politica e senso civico, grazie alle riflessioni del logorroico protagonista, che scrive a persone che non lo calcolano proprio. Ironia e tragedia, pianto e sorriso si intersecano in questa strana avventura, che sullo sfondo ha a che fare con l'Italia che è cambiata rispetto al passato… Per la cronaca, il libro ha avuto alcune recensioni reperibili sulla rete, tra le quali è bene ricordare quella apparsa sul primo numero de Il Giornale letterario.


Nel corso delle iniziative di Ottobre piovono libri, la consueta manifestazione promossa dal Centro per il libro e lettura, lo scorso 17 ottobre il libro è stato presentato a San Paolo di Jesi.

La presentazione di Candidato al Consiglio d'istituto a Castelfidardo, all'interno della Rassegna " La domenica con i libri: presentazione di storie, anime ed autori" è molto importante, perché è la prima volta che lo scrittore incontra un pubblico con il quale, sebbene emozionatissimo, si confronterà, ascoltando riflessioni, opinioni e critiche. Anzi, se qualcuno, dopo aver letto il libro o qualche recensione, volesse porre delle domande all'autore alla presentazione dell'11 aprile, è invitato a farlo anche commentando il presente comunicato.

giovedì 18 marzo 2010

FAVOLE E PANNOLINI

Recentemente si è sviluppato un certo interesse per le favole: c’è chi dice che bisogna raccontarle così come sono (io), chi sostiene che se non si raccontano i bambini parlano più tardi (Ministero della Istruzione inglese), mentre per altri dovrebbero mutare il finale, quello di “e vissero felici e contenti”, in modo da preparare i bimbi alla dura realtà dell’epoca odierna. Sono tutte opinioni rispettabili, sia ben chiaro.
Una questione che considero fondamentale, in merito alla questione delle favole e dell’educazione in genere, riguarda l’uso dei pannolini. Quando i bambini sono piccoli, noi genitori cambiamo loro i pannolini, li accudiamo fino a diventare opprimenti, andiamo tutti al Consultorio prima ancora che nascano, ci occupiamo del loro benessere, e così via. Alla prima riunione alla scuola materna siamo tutti presenti, ma pian piano questa presenza si allenta, così magari all’elezione del Consiglio d’istituto della scuola da loro frequentata, ci ritroviamo ad essere i soliti quattro gatti, e magari ti chiedono di fare il candidato. Quello che voglio dire è che più diventano grandi, e di conseguenza avrebbero maggiore bisogno del nostro aiuto, della nostra presenza, paradossalmente abbandoniamo i figli al loro destino. Talvolta, la nostra presenza si limita a regalare loro quello che desiderano, il che è uno dei più grandi sbagli che un adulto possa fare, ma su questo aspetto tornerò. Naturalmente, il presento discorso riguarda tutti, anche coloro che non hanno figli e che vivono da single, come si dice oggi, perché l’educazione delle persone coinvolge tutti, non solo i padri e le madri. Non vi sembra un po’ assurda questa storia dei pannolini? Non sarà mica che la preoccupazione della ricerca del benessere dei bambini, in realtà, nasconde il desiderio di dare una bella immagine di sé stessi?
Mi accorgo che non ho parlato delle favole, a parte nel titolo: ma avremo tempo per parlarne.
A presto
Massimo Cortese

giovedì 11 marzo 2010

Ottobre piovono libri - nota graditissima

Nel ringraziare Massimo Cortese per avere scritto della campagna nazionale di Ottobre piovono libri, vorremmo approfittare per aggiungere qualche informazione e alcuni dati che ne illustrino meglio gli aspetti.
La campagna è promossa, fin dalla sua nascita (nel 2006), dal Centro per il Libro e la Lettura - della Direzione Generale per le Biblioteche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, gli Istituti Culturali e il Diritto d'Autore -, in stretta sinergia con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l'Unione delle Province d'Italia e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Enti, istituzioni, associazioni, biblioteche e, in generale, tutti coloro che lavorano per promuovere il libro e la lettura sul territorio rispondono con entusiasmo all'appello lanciato dalla campagna nazionale di Ottobre piovono libri, confermando la crescita esponenziale del progetto che ha superato ogni aspettativa raggiungendo, nel 2009, la cifra record di oltre 1700 adesioni.
Notti bianche letterarie, book crossing, incontri con autori, filastrocche animate, reading: un caleidoscopio di manifestazioni nelle sedi più varie (piazze, teatri, scuole, centri per la terza età, strutture ospedaliere, comunità religiose, carceri) tra il 1° e il 31 ottobre colorano da Nord a Sud l’Italia trasformandola in un Paese dove, almeno per un mese, il libro è “protagonista”.

Flavia Cristiano
Direttore Centro per il Libro e la Lettura
Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d'Autore
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Via della Lungara 229/230 - 00165 Roma
tel. 06 68408921-20

martedì 9 marzo 2010

PER UN PUGNO DI LIBRI NON DEVE CHIUDERE

La trasmissione televisiva Per un pugno di libri mi ha sempre ricordato l’indimenticato programma TV Chissà lo sa, condotto dal mitico Febo Conti, che vedeva coinvolte due squadre formate da giovani adolescenti, che andava in onda il sabato pomeriggio. Dopo la tredicesima edizione, la RAI lo eliminò dal proprio palinsesto, ed anche Per un pugno di libri è giunto all’edizione numero tredici. Non c’è dubbio, l’Italia è cambiata da quel mercoledì 19 luglio del 1961, giorno in cui, per la prima volta, andava in onda Chissà chi lo sa. Le due squadre di quest’ultima trasmissione erano composte da alunni che frequentavano la medesima scuola, ed il premio consisteva in una fornitura di libri che andava alla biblioteca del plesso scolastico: è questa una analogia con Per un pugno di libri, dove appunto si vincono i medesimi oggetti e non certo somme in denaro. Si dice che Per un pugno di libri debba chiudere per ragioni legate all’Auditel, ma non ne sono troppo convinto, a meno che si voglia dire che la lettura e la scrittura siano superate: ce n’è tanto bisogno. Andate all’estero e vedete quanto si legge di più rispetto al nostro Paese. Dimenticavo: ai tempi di Chissà chi lo sa non esisteva l’Auditel , ma un Indice di Gradimento, che toccò l’84,7 (era altissimo). Le domande delle scuole partecipanti erano tantissime, e sembra che abbiano superato le ventimila unità. Eppure, dopo 13 edizioni, come è il caso di Per un pugno di libri, Chissà chi lo sa chiuse, e non ne ho mai ben compreso la ragione.
In Italia si legge poco, come ho già avuto modo di argomentare, ma se cancelliamo trasmissioni come Per un pugno di libri, la situazione non dovrebbe migliorare di molto.
Ultima osservazione: ad una trasmissione di Chissà chi lo sa venne ospitato un Premio Nobel per la letteratura: si chiamava Salvatore Quasimodo.
Non spegnete quelle fiammella, o meglio, quella trasmissione TV.
E’ proprio il caso di dire: Non è mai troppo tardi.

Massimo Cortese

mercoledì 3 marzo 2010

OTTOBRE PIOVONO LIBRI

Mentre all’estero si legge molto, non si può dire che la stessa cosa accada nel nostro Paese. Per questa ragione, ogni anno il Centro per il libro e la lettura lancia la manifestazione Ottobre piovono libri, che raggruppa, a livello nazionale, tutte le iniziative più disparate che possano favorire l’interesse per la lettura. Affinché la singola iniziativa possa effettuarsi, è sufficiente che una o più persone pensino a qualcosa che abbia a che fare con la lettura, e propongano il progetto ad una associazione disposta a organizzare il momento: in questo modo si sarà trovato il promotore e l’organizzatore. Poi bisognerà comunicare il tutto al Centro per il libro e la lettura e, con una dose la più alta possibile di passione e attaccamento, ingrediente che deve sempre caratterizzare le cose grandi, il gioco è fatto.
L’importante – ripeto – è avere ben chiaro quello che s’intende proporre: l’incontro con un autore, uno spettacolo teatrale ispirato ad un libro, la semplice lettura di qualche brano, l’organizzazione di un gioco legato ad una fiaba: insomma, il genio italico si potrà sbizzarrire nella scelta dell’iniziativa da proporre.
Naturalmente, meglio si prepara l’iniziativa, e maggiore sarà il successo che ne scaturirà, ed anche se al nostro momento parteciperà un numero limitato di persone, niente paura: alla pubblicizzazione del gesto provvederà il Centro per il libro e la lettura, nel suo sito www.cepell.it: di conseguenza verrà data una copertura mediatica sulla rete.
Dico queste cose per l’esperienza dell’anno passato, di quando ho promosso la presentazione del libro Candidato al Consiglio d’istituto nel piccolo ma organizzato Comune di San Paolo di Jesi.
Io non so se vincerò il Premio Nobel per la letteratura, ma è certo che quella presentazione rimarrà nella mia memoria.
Per questa ragione, se qualcuno ci domanderà Che cosa è Ottobre piovono libri, non dobbiamo farci trovare impreparati.
A risentirci
Massimo Cortese

mercoledì 24 febbraio 2010

PROSSIMA PRESENTAZIONE A CASTELFIDARDO

Domenica 11 aprile presenterò il mio libro presso il Circolo Onstage di via Soprani a Castelfidardo, in occasione della rassegna “Domenica con i libri: presentazione di storie, anime ed autori”. Sono molto contento che l’Assessore alla Cultura del comune di Castelfidardo mi abbia offerto l’opportunità di partecipare alla rassegna, davvero molto bella, se non altro per i qualificatissimi ed autorevoli nomi degli altri scritto. E’ trascorso oltre un anno dalla pubblicazione del libro, ma per il sottoscritto è la prima volta che lo presento presso un circolo: è allora il caso di fare il punto della situazione.
Candidato al Consiglio d’istituto è in vendita dal 2 febbraio del 2009. Il 4 maggio di quell’anno ha avuto la sua prima recensione positiva, rilasciata dall’Associazione culturale Studio 83 di Milano, mentre il successivo 5 giugno vi è stata un benevolo giudizio da parte del quotidiano online d Catania Tifeo web. La prima risposta marchigiana è avvenuta l’11 giugno, alle ore 11, presso la trasmissione A casa nostra dell’emittente Radio Nuova Macerata, dove appunto è stato presentato.
La presentazione ufficiale è avvenuta nel Comune di San Paolo di Jesi il 17 ottobre 2009, nell’ambito delle iniziative di Ottobre piovono libri. In proposito, erano presenti alla cerimonia l’emittente televisiva TV Centro Marche, dove è stato trasmesso un servizio nel videogiornale del giorno successivo delle ore 19, oltre al periodico Voce della Vallesina ( numero del 25 ottobre, pagina 10). In occasione della presentazione, sono stati pubblicati degli articoli sul quotidiano online Vivere Jesi del 18 settembre, 10 e 22 ottobre dell’anno 2009.
E’ stata pubblicata una recensione anche a pagina 6 del numero di Presenza del 14 febbraio 2010.
Ecco, lo stato dell’arte è questo.
Partecipiamo con fiducia alla rassegna di Castelfidardo: ascoltare uno scrittore rimane un’esperienza affascinante.
Vi saluto
Massimo Cortese

lunedì 22 febbraio 2010

L'Asinello Bigio

Ho imparato a leggere, scrivere e far di conto all’età di cinque anni, approfittando del fatto che mia sorella studiava per diventare maestra: lei sperimentava sul campo il desiderio d’insegnare ed io quello di apprendere. Riguardo alla prima lettura, non ricordo gran che, ma rammento che si trattava di un libro che aveva come protagonista l’asinello Bigio, un animaletto pacifico ma con della grandi orecchie: conseguentemente, in molti lo prendevano in giro e lo deridevano, e lui ci rimaneva male.
Come andò a finire la storia, non lo ricordo, neppure sono in grado di dire dove stia quella prima storia. Ecco, oggi voglio parlarvi dell’enorme importanza rivestita dalla lettura delle fiabe ai figli. Nella nostra società frenetica in cui tutti viviamo, si ha il più tempo e la voglia di raccontare le favole prima di mettere a letto i nostri bimbi, o forse identifichiamo in quest’antico gesto un qualcosa di superato, di vecchio, d’inutile addirittura? Recentemente, ha fatto scalpore un pronunciamento del Ministero dell’educazione britannico, secondo il quale, a seguito del fatto che i genitori non raccontano più le favole ai propri figli, questi cominciano a parlare più tardi. Ci sono dei bambini di cinque anni che, per via di questa privazione, comunicano come se avessero un anno e mezzo. E’ tutta colpa delle nuove tecnologie, di Internet e dei videogiochi. Col crescere dell’età, si teme che i bambini ai quali non vengono raccontate le fiabe possano andare incontro a seri problemi: per questa ragione, si è cercato subito di correre ai ripari, regalando pacchetti di libri o consentendo la vendita scontata di testi contenenti le favole di un tempo.
Sicuramente i genitori passano poco tempo con i propri figli: forse, se gli adulti ritengono passate di moda le storie fantastiche della loro infanzia, vuol dire che essi debbono ancora maturare.
Questo valga per tutti, a cominciare da me.
Anche per oggi il tempo è terminato.
Alla prossima
Massimo Cortese

Una nota divertente

IL GIARDINO DELLE PATATE

Un vecchio arabo residente a Chicago da più o meno quarant'anni vuole
piantare delle patate nel suo giardino, ma arare la terra è diventato
un lavoro troppo pesante per la sua veneranda età.
Il suo unico figlio Ahmed, sta studiando in Francia. Il vecchio manda
una e-mail a suo figlio spiegandogli il problema:

"Caro Ahmed sono molto triste perché non posso piantare patate nel mio
giardino quest'anno, sono troppo vecchio per arare la terra. Se tu
fossi qui tutti i miei problemi sarebbero risolti. So che tu
dissoderesti la terra e scaveresti per me.
Ti voglio bene. Tuo padre".

Il giorno dopo il vecchio riceve una e-mail di risposta da suo
figlio:

"Caro papà, per tutto l'oro del mondo non toccare la terra del
giardino!
Lì è dove ho nascosto ciò che tu sai...
Ti voglio bene anch'io. Ahmed".

Alle 4 della mattina seguente arrivano la polizia, gli agenti
dell'FBI, della CIA, i RANGERS, i MARINES, Silvester Stallone, Arnold
Schwarzenegger, Guido Bertolaso, Gianni Alemanno ed
i massimi esponenti del Pentagono che rivoltano il giardino come un
guanto, cercando materiale per costruire bombe, antrace o qualsiasi
altra cosa. Non trovando nulla, se ne vanno con le pive nel sacco...

In serata l'uomo riceve una e-mail da suo figlio:
"Caro papà, sicuramente la terra adesso è pronta per piantare le
patate.
Questo è il meglio che ho potuto velocemente fare date le
circostanze.
Ti voglio bene. Ahmed."

giovedì 11 febbraio 2010

Rilfessione sulla lettura

Leggere è molto importante, in quanto arricchisce e consente di aprire gli occhi, con la conoscenza di nuove realtà. Una buona lettura consente a noi tutti di essere meno ignoranti, e ci permette di conoscere meglio il nostro passato, perché ogni epoca ha avuto i suoi scrittori: prendiamo per esempio un classico della nostra infanzia, “Le avventure di Pinocchio”. Mi ha sempre sorpreso il fatto dei cavoli che vengono offerti al nostro simpatico burattino come prelibatezza, in occasione di un incontro con la Fata dai capelli turchini: trattandosi di un ritorno a casa, ho sempre pensato che sarebbe stato meglio preparare per il nostro Pinocchio una torta o qualche altra leccornia. Quei cavoli sono il simbolo di un’Italia povera, dove la fame era una triste compagnia: che dire poi delle pietanze che il Gatto e la Volpe mangiano, oggi non si riesce bene a capire che cosa abbiano gustato, a dimostrazione di quel tempo lontano.
Ebbene, se ogni libro rispecchia la realtà della propria epoca, al tempo stesso riesce, come per magia, a rimanere vivo nel tempo: prendiamo ad esempio la favola italiana più conosciuta nel mondo, “Le avventure di Pinocchio”. Quella favola per grandi e per piccini ha fatto sognare legioni di bambini, e la lettura non ha mai annoiato nessuno: ancora oggi, quando rileggo il testo di Collodi, mi diverto e rifletto sui tempi di oggi. Perché Pinocchio, non dobbiamo dimenticarlo, è una favola per adulti, come è dimostrato dalle dosi massicce d’ironia che caratterizzano i vari personaggi.
Domani è giovedì grasso: quindi, viviamo, ancora per qualche giorno nell’atmosfera del carnevale. I personaggi di Pinocchio hanno sempre scandito il tempo della nostra infanzia, regalando appunto al carnevale alcune tra le maschere più classiche, come il Grillo Parlante, la cui funzione di voce della coscienza l’ho sempre trovata particolarmente attuale.
Anche per questa settimana, lo spazio a mia disposizione è terminato.
Arrivederci
Massimo Cortese

giovedì 4 febbraio 2010

Email d'autore

Nel ringraziare Matteo per la stima avuta nei miei confronti, che lo ha ispirato nella creazione del blog, mi permetto di salutare le lettrici e i lettori che avranno la pazienza di visitare il Massimo Cortese blog.
Mi chiamo Massimo Cortese, vivo e lavoro ad Ancona. Sono nato nel 1961, quindi non sono più giovanissimo, ma alla fine del mese di gennaio del 2009 ho pubblicato il mio primo libro Candidato al Consiglio d’istituto. Quindi, questo blog viene a coincidere con il primo anniversario della pubblicazione del libro: è un bel regalo.
Un dialogo con i lettori può essere iniziato in molti modi, ma con il tempo ho compreso che non bisogna affannarsi a voler dire tutto subito: bisogna saper aspettare e, non a caso, è comunemente noto che la pazienza è la virtù dei forti. In questo anno sono accadute molte cose, e comunque ho continuato a scrivere, a leggere e ad osservare.
A dire la verità, l’osservazione e la memoria non mi sono mai mancate, ma l’avventura letteraria mi ha dato una sensibilità maggiore per gli alti e i bassi, che non potevano mancare nell’impatto con la pubblicazione del libro. Se la scrittura è importante, in quanto trasmette quello che uno avverte, ho compreso la grande ricchezza che ci viene offerta dalla lettura. In Italia si scrive molto, sembra che i libri pubblicati annualmente si aggirino attorno ai 60.000, ma si legge poco. Durante la scorsa estate ero in vacanza a Taormina, e tutti gli stranieri presenti in albergo avevano la compagnia di un libro: questo non accade da noi, è inutile negarlo. Dobbiamo leggere di più, a cominciare dai classici noti e da quelli meno noti, ma non per questo meno interessanti. Quali, direte voi? Be’, qualche proposta la darò volentieri, senza però avanzare nessuna pretesa di esaustività.
Anzi, mi voglio dare una regola: per ogni riflessione o punto di vista, non supererò le duemila battute, altrimenti si rischia di diventare pesanti e noiosi.
Arrivederci alla prossima volta.
Massimo Cortese

lunedì 25 gennaio 2010

Pillole di buon umore

Un breve periodo tratto dal libro "Candidato al Consiglio d'istituto"

Nella mia Amministrazione, quando l’Ente intende nominare i dirigenti o i titolari di posizioni organizzative, chiama una società di consulenza che nel giro di tre o quattro giorni, dopo aver esaminato i funzionari, individua una griglia di persone da sottoporre alla Giunta, che infine emetterà il sospirato verdetto. Un paio di anni fa la società preposta ha deciso di dare a tutti un giudizio, nel senso che ciascuno, benché eliminato, se voleva, poteva essere edotto circa il giudizio avuto. Non avendo superato la soglia delle prima tornata eliminatoria, ero curioso di conoscerne la ragione. Ma la dottoressa della società di consulenza, dall’accentuato accento torinese ma spagnola di nascita, si trovava in difficoltà nell’espormi quello che avrebbe dovuto dirmi. Vi presento uno stralcio del dialogo.

Consulente: - Vede, dottore, insomma, la sua intelligenza…

Io: - Forse non sono intelligente?

Consulente : No, no, è intelligente.

Io: Meno male.

Consulente: Però .. la sua intelligenza … non che non sia intelligente … ma ci deve pensare, si deve applicare … poi alla fine ci arriva, ma gli ci vuole…

Io: La mia, mi sembra di aver capito, è intelligenza a scoppio ritardato. O no?

Consulente: è proprio così.

Scrivono di lui

Ogni tanto riporterò anche i link ad articoli e segnalazioni.
Spero far cosa gradita.

Matt.

Da:http://www.viverejesi.it/index.php?page=articolo&articolo_id=217545

San Paolo: presentato Candidato al Consiglio di Istituto

immagine
Nella bella ma austera cornice di Palazzo Bassi, sabato scorso Ottobre piovono libri ha debuttato a San Paolo di Jesi, con l’incontro Parliamo di scuola e di educazione, nel corso del quale è stato presentato il libro Candidato al Consiglio d’istituto di Massimo Cortese.

Oltre all’emozionatissimo autore, sono intervenuti il sindaco Sandro Barcaglioni, la professoressa Mara Tirotta dell’Istituto Comprensivo Beniamino Gigli di Monteroberto, l’Assessore provinciale Gianni Fiorentini e l’Assessore regionale Fabio Badiali.


“E’ un libro poco spesso ma di grande spessore”: questa considerazione del sindaco Barcaglioni sintetizza, meglio di ogni altra, i giudizi benevoli che sono stati dati dai vari relatori che hanno letto il libro. Nel fare gli onori di casa, Barcaglioni ha fatto presente le difficoltà che in un piccolo Comune, come San Paolo di Jesi, incontra la scuola, soprattutto in conseguenza della esigua popolazione scolastica. Il sindaco si è poi soffermato sull’importanza delle iniziative di Ottobre piovono libri, mostrando la propria soddisfazione per il fatto che anche San Paolo è stata inserita nel circuito nazionale. Nel prendere la parola, Massimo Cortese ha rivelato un piccolo segreto: “ Quando ho iniziato a scrivere quello che è diventato Candidato al Consiglio d’ istituto, non pensavo neppure lontanamente che ne sarebbe scaturito un libro”.


L’autore ha poi letto le due recensioni pubbliche ricevute dal libro, e ha concluso dicendo: “ Non so come andrà a finire questa avventura, ma posso dire con assoluta serenità che ne è valsa la pena”. La professoressa Mara Tirotta si è detta colpita dal tono sobrio, ironico e schietto del libro e, nel fare una rapida analisi del testo, si è soffermata sul fenomeno del bullismo, che troppo spesso colpisce le persone, la cui unica colpa è quella di essere timide. Nel suo intervento, l’Assessore provinciale Gianni Fiorentini, dopo aver espresso la sua preoccupazione per le difficoltà incontrate dall’attuale sistema scolastico, specie in tema di risorse, ha detto che il merito del libro è quello di aver aperto uno stimolo ad una riflessione sulla scuola e sull’ educazione. Per Fiorentini, quando si parla di bullismo, bisogna sforzarsi di comprendere dove nasce il malessere responsabile di certi comportamenti. Prima delle conclusioni dell’Assessore regionale Badiali, Massimo Cortese ha letto una pagina commovente del testo, nel quale si passa in rassegna la figura dello zimbello, e cioè della vittima del bullismo, di cui troppo spesso non si parla, se non altra perché è lui stesso a provare vergogna a parlarne.


L’Assessore Badiali, che nel 1991 è stato presidente del Consiglio d’istituto a Castelplanio, si è soffermato sul ruolo educativo dei genitori, che talvolta non riescono ad avere un dialogo costruttivo con i loro figli. Se non si rispettano le regole della civile convivenza, è inevitabile – ha sostenuto Badiali – che il bullismo e le altre negatività prendano il sopravvento. Infine, l’Assessore regionale ha rinnovato l’appello alla lettura, cosa questa condivisa da tutti i relatori, e si è mostrato giustamente orgoglioso per il contributo dato dalla Regione ad Ottobre piovono libri. All’incontro non potevano mancare la televisione e la stampa, rappresentate da TV Centro Marche e da Voce della Vallesina. Era presente anche il signor Grilli della Libreria Cattolica di Jesi.

News dal corridoio

Buongiorno a tutti.
Oggi vorrei segnalarvi che il buon Massimo sta preparando la pubblicazione della sua seconda opera e nello stesso tempo sta scrivendo il terzo libro.
Non posso anticiparvi altro, per via di accordi con la casa editrice, ma son qui pronto con le mie dita, a riferirvi quanto possibile appena ho il consenso dell'autore.
Nel frattempo aspetto un intervento scritto proprio di Massimo che è appena passato a trovarmi.

Un bel "in bocca al lupo"!

Matt.

domenica 24 gennaio 2010

Candidato al Consiglio d'istituto


Massimo Cortese in seguito ad una vicenda vissuta, ha pubblicato nell'anno passato, il suo primo scritto.
Un libretto di 53 pagine in cui racconta una storia, divertente e interessante, sull'esperienza elettiva di Consiglio d'Istituto Scolastico.
Un racconto che ci spiega in toto chi è Massimo, la sua persona viene agli occhi del lettore come se si guardasse una foto, pur non parlando quasi per niente direttamente del pesonaggio, in quanto il suo carattere emerge proprio dalle situazioni che racconta.
Una storia di vita quotidiana, di piccoli valori che caratterizzano la nostra vita, ci fanno capire e nello stesso tempo sorridere.

Riporto dalla copertina:
"E' un racconto breve, una sorta di monologo interiore in presa diretta, sostenuto dalle riflessioni del protagonista: un padre che ha a cuore l'educazione di sua figlia. Cronaca vivida di una vicenda grottescache si spinge quasi oltre il limite sopportabile della normalità, e che sconfina a ruota libera nella realtà che si è costretti a vivere ogni giorno, raccontata con maestria e garbo da Massimo Cortese".

E' nato il Massimo Cortese blog

Salve a tutti,
mi chiamo Matteo e ho creato questo blog per celebrare un mio collega, ma si, diciamo anche un Amico.
Un personaggio nella sua persona, di quelli che "se non ci fossero sarebbero da inventare".

Perche ho creato questo Blog per il Dott. Cortese?

Ho 34 anni e sin da ragazzino ho seguito spesso il Maurizio Costanzo Show, con i suoi ospiti intelligenti, un po bislacchi, che spesso il noto baffuto conduttore evidenziava, perche aveva visto in loro un qualcosa di particolare.
E Massimo Cortese mi ha sempre suscitato questa senzazione, ero certo di vederlo prima o poi, al Costanzo Show.
Questa cosa purtroppo non avverrà mai perche la trasmissione ha calato il sipario giusto da pochi giorni, dopo 25 anni di onorata carriera, e quindi eccomi qui, a scrivere e a pubblicare le attività di questa persona.

Spero di non annoiarvi e che ci seguiate in molti in questo piccolo scorcio creato tra il sociale, l'ironico, il simpatico e l'intellettuale.

Buona lettura.

Matt.